Coronavirus Emilia Romagna news, 40 vittime in un giorno. "Crescono anche i guariti"

Il numero dei contagi raggiunge quota 2.644. In terapia intensiva 152 persone: "Il sistema regge". Ecco la nuova ordinanza su supermercati, take away e stabilimenti balneari

Sono 40 le vittime di oggi (Isolapress)

Sono 40 le vittime di oggi (Isolapress)

Bologna, 14 marzo 2020 - Sono 40 le nuove vittime del Coronavirus nelle ultime ore, meno di ieri: 24 residenti in provincia di Piacenza, 8 in quella di Parma, 1 in quella di Reggio Emilia, 4 in quella di Bologna, 2 in quella di Ferrara e 1 del lodigiano. Il commissario straordinario Sergio Venturi snocciola i nuovi dati e raccomanda ai sindaci di fare quello che è stato fatto in alcune province, come a Rimini, dove le auto delle forze dell'ordine sono passate, chiedendo ai cittadini di stare a casa (video). "E' una misura che funziona, che fa sentire ai cittadini che non solo soli".

Il bilancio

In Emilia-Romagna sono complessivamente 2.644 i casi di positività al Coronavirus, 381 in più rispetto all’aggiornamento di ieri, circa il 16%. In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 853 (143 in più rispetto a ieri), Parma 570 (52 in più), Rimini  398 (35 in più), Modena 306 (55 in più), Reggio Emilia 153 (15 in più), Bologna 195, di cui 63 del circondario imolese (complessivamente 40 in più, di cui 16 a Imola e 24 a Bologna), Ravenna 78 (23 in più), Forlì-Cesena  62 (di cui 38 a Forlì, 8 in più rispetto a ieri, e 24 a Cesena, 5 in più rispetto a ieri),  Ferrara 29 (5 in più rispetto a ieri).

All'ospedale Maggiore sono in via di attivazione altri 150 letti per questa nuova malattia e qui è stata attivata la tenda per il pre-triage. La prossima sarà la settimana più difficile, e Parma sarà in prima linea. "A Reggio la crescita è appena del 10%, sono tenaci i reggiani e disciplinati", sottolinea Venturi.

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Complessivamente, sono 1.055 le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 152 (24 in più rispetto a ieri). E salgono a 54 (ieri erano 51) le guarigioni, 51 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 3 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi.

"Il tasso di mortalità - spiega Venturi - non è del 10 per cento, come sembra: ci sono tantissime persone positive che non entrano in queste statistiche. Le chiamate al 118 dalle varie province ci dicono che negli ultimi giorni i contatti non sono aumentati: ci aspettiamo che nei prossimi giorni la curva cali. Quelli che noi oggi contiamo come nuovi contagi  - avvisa Venturi - sono in realtà dei giorni precendenti al decreto del premier, che è stato tre giorni fa, ance se ci sembra passato molto più tempo. Sappiamo che nei prossimi giorni i numeri potranno essere ancora crescita, ma poi i casi caleranno". Venturi ricorda che la regola dela "Per salvaguardare ognuno dei nostri familiari occorre stare a un metro e mezzo di distanza anche in casa".

I guariti

Il numero dei guariti ufficiale è di 54, ma - avvisa Venturi - questo dato non è realistico, sono certamente di più. "Abbiamo sollecitato le direzioni sanitarie a essere più puntuali".

La nuova ordinanza

La conferma che solo l’attività di consegna a domicilio di cibo e pasti preparati sia consentita, col fermo di quella da asporto, compresi i take-away. I supermercati presenti nei centri commerciali che, nei festivi e prefestivi, devono permettere l’accesso solo alle aree di vendita di prodotti alimentari, farmacie e parafarmacie. Capitolo mercati: tutti sospesi a eccezione di quelli destinati alla vendita di prodotti alimentari. Poi le strutture ricettive e gli alberghi che possono tenere aperta l’attività di ristorazione interna solo per gli ospiti che vi soggiornano. Ancora: negli esercizi polifunzionali possono proseguire solo le attività consentite (ad esempio giornali e tabacchi) ma non quelle di bar e ristorazione; così come sono consentite quelle di servizi alla casa (idraulici, elettricisti, etc.) e ai veicoli (gommisti, elettrauto, meccanici, carro attrezzi). E per la sanità privata, così come già avviene in quella pubblica, sono sospese tutte le attività programmabili e le non urgenze.

Sono alcune delle misure contenute nella nuova ordinanza firmata nel pomeriggio di oggi dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, per rafforzare la lotta alla diffusione del Coronavirus. Agendo in coerenza con l’ultimo Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, dell’11 marzo scorso, l’atto definisce ancor più nel dettaglio i provvedimenti introdotti.

 -Supermercati, nel weekend consentiti solo spazi per alimentari, farmacie e parafarmacie

Le medie e grandi strutture di vendita e gli esercizi presenti all’interno dei centri commerciali sono chiusi nelle giornate festive e prefestive, ad esclusione di farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari. L’ordinanza precisa in tali strutture deve essere consentito l’accesso solo agli spazi dedicati alla vendita dei prodotti riferiti alle attività autorizzate. Pertanto, i supermercati presenti nei centri commerciali possono aprire nelle giornate festive e prefestive limitatamente alle aree di vendita di prodotti farmaceutici, parafarmaceutici e di generi alimentari. Deve essere in ogni caso garantita la distanza interpersonale di 1 metro, anche attraverso la modulazione dell’orario di apertura. Resta vietata ogni forma di assembramento.

 -Take-away: consumo e asporto no, sì solo alle consegne a domicilio

Sospese tutte le attività che prevedono la somministrazione e il consumo sul posto di alimenti e quelle che prevedono l’asporto, compresi i take-away, cioè gli esercizi che preparano pasti da portare via, come ad esempio rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio. Per tutte queste attività resta consentito solo il servizio di consegna presso il domicilio o la residenza del cliente, con la prescrizione, per chi organizza l'attività di consegna a domicilio – che sia lo stesso esercente o una piattaforma –, del rispetto delle disposizioni igienico sanitarie.

 -Fermi tutti i mercati eccetto la vendita di prodotti alimentari

Capitolo mercati: sono sospesi i mercati ordinari e straordinari, i mercati a merceologia esclusiva e i mercatini e le fiere, ad eccezione dei mercati a merceologia esclusiva per la vendita di prodotti alimentari e più in generale, ai posteggi destinati e utilizzati per la vendita di prodotti alimentari. Deve essere in ogni caso garantita la distanza interpersonale di 1 metro.

 -Alberghi, ristorazione consentita solo per i clienti che soggiornano

Restano consentite le attività di ristorazione all’interno di strutture ricettive come alberghi, residenze alberghiere, agriturismi e solo per i clienti che vi soggiornano. -Esercizi commerciali polifunzionali: stop bar e ristorazione

 -Esercizi commerciali polifunzionali: stop bar e ristorazione

Nel caso di esercizi nei quali vi sia contemporaneamente somministrazione di alimenti e bevande e attività commerciali consentite come rivendita di tabacchi, di giornali o riviste, di beni alimentari, l’attività di somministrazione di alimenti e bevande è sospesa. Questo anche negli esercizi polifunzionali.

 -Sanità privata, sospese attività programmabili e le non urgenze

Anche nel sistema sanitario privato, così come avviene in quello pubblico, è sospesa qualunque erogazione di prestazioni programmabili e non urgenti.

 -Chiusi gli stabilimenti balneari

Sono invece chiusi al pubblico gli stabilimenti balneari e le relative aree di pertinenza. L’accesso è consentito solo al personale impegnato in comprovate attività di cantiere e lavorative in corso, anche relative alle aree in concessione o di pertinenza, per esempio in vista della stagione estiva.

 -Idraulici e meccanici auto: attività consentita

Possono proseguire anche le attività necessarie di servizi alla casa (a titolo esemplificativo: idraulici, elettricisti, etc.) e ai veicoli (gommisti, elettrauto, meccanici, carroattrezzi).

 -Regione, nelle società partecipate decisioni in videoconferenza

Per quanto riguarda la Regione, gli enti pubblici strumentali da essa vigilati, gli enti privati in controllo pubblico istituiti o partecipati dalla Regione stessa, possono, anche in deroga alle disposizioni che regolano il loro funzionamento, riunire i propri organi collegiali, anche in sede deliberante, con modalità telematiche che assicurino la massima riservatezza possibile delle comunicazioni e consentano a tutti i partecipanti la possibilità immediata di visionare gli atti della riunione, intervenire nella discussione, scambiare documenti, esprimere il voto, approvare il verbale.

 -Pubbliche amministrazioni, bar/ristorazione interna per dipendenti presenti

E per quanto riguarda le pubbliche amministrazioni, possono disporre l’apertura degli esercizi di bar o ristorazione presenti all’interno per consentire ai dipendenti e agli operatori che svolgono attività indifferibili di poter usufruire del servizio durante i turni di lavoro.

 

I controlli

"Che fa in giro?", chiede il carabiniere. "Sto andando a comprare dei francobolli", risponde il pensionato. "Non è una spesa urgente, dovrebbe tornare a casa. Sa, c’è l’ordinanza...", è la replica del militare. Il vecchietto, rassegnato, obbedisce. Gira i tacchi e torna a casa. Bologna, ai tempi del Coronavirus, è una città deserta. I parchi che si possono chiudere sono già stati chiusi per ordinanza comunale. Quelli che non hanno cancelli vengono vigilati dalle forze dell’ordine.

Piazza Trento e Trieste, ore 16. Il nastro bianco e rosso del divieto circonda gli scivoli, le giostrine, le altalene. In tempo di pandemia, neppure i bimbi possono giocare all’aperto. "Restate a casa", è l’indicazione ripetuta come un mantra. Che viene seguita dalla maggior parte dei bolognesi. La giornata infatti è mite, ma le persone in questo fazzoletto verde si contano sulle dita di una mano. E sono anche tante, se paragonate a quelle incontrate finora nel resto della città. Molti indossano mascherine. Come i carabinieri della stazione Bologna, impegnati nei controlli affinché la cittadinanza si attenga alle norme dell’ordinanza del ministero della Salute per contenere i contagi. La stessa cosa succede nelle altre città dell’Emilia Romagna.

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Un anziano è seduto da solo su una panchina, la bici posteggiata vicino. "Sa che non si dovrebbe uscire?", gli chiedono. "Sto fuori giusto una mezz’ora, vorrei prendere una boccata d’aria", dice. "Faccia dieci minuti. Poi subito a casa", rispondono i militari, spiegandogli i rischi per la salute e anche quelli penali legati a un comportamento sbagliato. Il signore obbedisce. Aspetta altri cinque minuti, si alza, sale in sella alla sua bici e se ne va.

Il giro prosegue al vicino negozio di frutta e verdura. I clienti sono a distanza di sicurezza l’uno dall’altro e così i dipendenti. Tutto in regola, si prosegue. I militari, di stanza alla caserma Panzacchi sui viali, hanno già verificato che tutti gli accessi ai giardini Margherita siano chiusi. Quindi passano in zona universitaria: in via del Guasto, al giardino San Leonardo, non c’è nessuno.

Marche: il bilancio sale ancora

Piazza Verdi non s’è mai vista così. È spettrale. Dal Teatro Comunale arriva il Bolero di Ravel. Sotto i portici, dei senzatetto sono seduti sui gradini. Per loro, che non hanno una casa dove andare per chiudere fuori dalla porta il virus, l’unico consiglio è di stare a distanza l’uno dall’altro. Tre pusher, in largo Respighi, parlottano tra loro. "Non c’è lavoro. Non ci sono soldi", dicono. Quando arriva la pattuglia dell’Arma, si sono già volatilizzati in zona universitaria.

I carabinieri lasciano via Zamboni alla sua silenziosa desolazione, orfana della vitalità consueta e confusionaria degli studenti e si dirigono verso piazza Maggiore. In piazza Galvani c’è il mezzo del V Reggimento. Oltre ai carabinieri e a un bus vuoto, non passa nessuno. Le serrande dei negozi sotto al portico del Pavaglione sono tutte giù. Sopra ciascuna un cartello diverso, ma il contenuto è lo stesso: "Siamo chiusi fino a data da stabilire per il Coronavirus".

In piazza VIII Agosto, il pincio della Montagnola è vigilato. Ci sono l’esercito e la polizia. Una signora cammina al centro della Piazzola sgombra dalle bancarelle del venerdì. "Signora, ha il modulo?", le chiedono i carabinieri. La signora tira fuori l’autocertificazione e un documento. "Vado a fare la spesa, poi torno subito a casa", rassicura i militari. In piazza Carducci, due ragazzini sono seduti su una panchina. "Dovreste essere a casa, dove abitate?", è la domanda. "Qui vicino, siamo scesi a prendere un po’ d’aria e fumare una sigaretta. La mamma non vuole che fumiamo in casa", rispondono. Identificati, vengono rispediti a casa anche loro. "Giocate alla Play, piuttosto che fumare", consigliano.

La pattuglia, montata in servizio alle 14, prosegue il suo giro fino alle 21. Un lavoro condiviso con i colleghi delle altre stazioni e del Radiomobile. Che, l’altro giorno, hanno accumulato, tra città e provincia, oltre 50 denunce. Nel Bolognese, lo sforzo maggiore è concentrato a Medicina, dove si sono verificati già cinque decessi. Anche a Modena i carabinieri si sono impegnati in modo particolare per "istruire" i cittadini e così a Rimini. L’Arma è attiva per verificare che la ‘quarantena’ allargata venga rispettata: una decina le denunce elevate a Modena, 34 a Rimini.

Le vittime