Coronavirus Marche, altre 11 vittime e 86 nuovi casi. Contagi sotto il 10%

Da oltre un mese non si scendeva così in basso tra tamponi e positivi. Bertolaso a Civitanova per l'ospedale Covid

Ospedale regionale Torrette (Foto Antic)

Ospedale regionale Torrette (Foto Antic)

Ancona, 17 aprile 2020 - Sono 86 su 1.012 test analizzati i nuovi casi risultati positivi al Coronavirus nella regione Marche. A dare il dato dei numeri di contagi nelle ultime 24 ore è come sempre l'ultimo bollettino del Gores della Regione Marche. Continua quindi la curva al ribasso riscontrata da alcuni giorni anche se con qualche leggerissimo incremento.

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 Alcune statistiche, come i record, sono fatte per essere sgretolate. Così come il mese di marzo ha fatto segnare una serie di record poco felici ed edificanti alla voce ‘Emergenza Coronavirus’, raggiunto il cosiddetto plateau dei contagi adesso la strada è in discesa e altri muri vengono abbattuti, giorno dopo giorno. Il più importante, senza ombra di dubbio, è la percentuale dei nuovi contagi in relazione al numero dei tamponi eseguiti. Il bollettino di giovedì parlava di 79 positivi su 1.107 test, poco più del 7%, per l’esattezza il 7,13. Ecco disintegrato il livello del 10% sotto cui non si era più andati da oltre un mese.

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Altre 11 vittime nelle Marche

Sono 11 le persone positive al Coronavirus decedute oggi nelle Marche, che portano il conto dei decessi a 795, 496 maschi 299 femmine. Due delle 11 non avevano patologie pregresse: si tratta di un 61enne che risiedeva a Pesaro e di un 76enne di Vallefoglia. le altre 9: due donne di 83 e 87 anni risiedevano nel Fermano, per quanto riguarda la provincia di Pesaro Urbino si aggiunge una donna di 89 anni di Fossombrone. Quattro morti risiedevano in provincia di Ancona, uno in quella di Ascoli Piceno e uno in quella di Macerata. 

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I ricoveri

La barriera dei mille ricoverati per Covid-19 negli ospedali delle Marche è stata infranta al ribasso oggi con 933 ricoverati  (ieri erano 952). Buone notizie anche per i ricoverati più gravi in terapia intensiva (da 102 a 94) e semi-intensiva (da 214 a 205). In diminuzione anche i degenti nei reparti non intensivi (da 405 a 393) mentre crescono, visto il miglioramento di diversi pazienti, quelli in area post-critica (da 231 a 241). Nelle Marche, infine, i dimessi/guariti hanno superato quota 1.700: oggi sono per la precisione 1.726.

Ospedale Covid a Civitanova: c'è Bertolaso

Si è svolto nel pomeriggio un sopralluogo nell'area della fiera di Civitanova, dove da ieri sono partiti i lavori per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera. Erano presenti il presidente Luca Ceriscioli, l'ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, l'assessore alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, il Direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni e il consigliere regionale Francesco Micucci. 

"Il progetto - ha detto il presidente Ceriscioli - servirà a realizzare un polo ospedaliero per malati Covid. E' un fatto importante per la Regione Marche, perché servirà a far respirare gli ospedali per l'attività ordinaria. C'è un grande bisogno di tornare a dare una risposta a tutti i malati. Per un paio di mesi è stata sospesa tutta l'attività programmata, mantenendo solo gli interventi urgenti. Tutti gli ospedali vorrebbero tornare domani mattina a svolgere la propria attività. Il piano che cominceremo da lunedì sarà proprio in questa direzione e la parte sanitaria attende questa realizzazione perché arriverà un momento in cui sarà importante poter liberare fino all'ultimo ospedale e ci si immagina una gestione lunga. Alcuni credono che da qui a poco sparirà il problema. La convinzione di molti invece è che la guardia  vada tenuta alta a lungo e che avere nel sistema regionale un ospedale che si occupi esclusivamente di questo permetterà di tenere tutti gli altri puliti. Rispetto alle strutture tradizionali, questo ospedale ha una capacità di gestione molto più efficiente. Gli ospedali tradizionali nascono per scopi molto diversi: per gestioni più piccole, legate all'attività ordinaria. Quindi la funzione di questa struttura è duplice: permette nell'immediato questo svuotamento della parte Covid degli ospedali, ma dà una garanzia al nostro sistema regionale che se dovesse esserci un ritorno o una recrudescenza, potremo contare su una struttura come questa, con una funzione che nessun'altra è in grado di assolvere".