Bologna, 28 novembre 2020 - Scende l’indice di contagio da Coronavirus e il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini riapre i negozi nel weekend. E con l'ordinanza di ieri arriva l'ok alla ginnastica a scuola, purché all’aperto. Misure più morbide, dunque, in regione in attesa del passaggio da zona arancione a zona gialla, in programma la settimana prossima.
Aggiornamento; i dati Covid del 29 novembre
E' in questo contesto che arriva il bollettino di oggi sulla diffusione del Covid-19 in regione. Resta alta la mortalità: registrati 71 decessi, anche se non tutti si riferiscono all'ultima giornata.
Su oltre 17.200 tamponi analizzati nelle ultime 24 ore, sono stati rilevati 2.172 nuovi positivi (il rapporto è del 12,6%, in crescita rispetto a ieri quando era circa 10%), di cui 1.009 asintomatici da screening regionali e attività di tracciamento dei contatti.
In calo i casi attivi ovvero i malati effettivi (-499) che quindi ad oggi sono 68.783, i guariti sono ancora in aumento (+2.600) e raggiungono quota 43.717.
L'età media nei nuovi positivi è di 46,9 anni.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 245 (-5 rispetto a ieri), invariato rispetto a ieri il numero dei ricoverati negli altri reparti Covid: 2.673.
Coronavirus Italia, dati e tabella delle regioni
Sono 26.323 i nuovi casi di coronavirus e 686 i morti, secondo il report di oggi del ministero della Salute. Il totale dei contagiati dall'inizio dell'emergenza sale così a 1.564.532 mentre le vittime a 54.363.
I 26.323 i nuovi contagi sono stati rilevati a fronte di 225.940 tamponi effettuati: i positivi calano dunque all'11,65% dopo alcuni giorni intorno al 12%.
I guariti sono 24.214 in più, incremento che porta il totale delle persone che hanno superato il virus dall'inizio dell'emergenza a 720.861.
Gli attualmente positivi rispetto al giorno precedente, vale a dire quante persone in più con coronavirus sono in carico al sistema sanitario, sono 1.415. In totale le persone positive al coronavirus in Italia sono 789.308.
Sono 20 in meno di ieri le persone ricoverate in terapia intensiva con coronavirus in Italia, così il totale dei pazienti in rianimazione scende a 3.762. Scende anche il numero dei ricoverati nei reparti ospedalieri, che sono 385 in meno di ieri. Il totale dei ricoverati diminuisce così a 33.299.
I contagi in Emilia Romagna: dove circola il virus
Dall'inizio della crisi in regione si sono registrati 119.184 casi di positività, 2.172 in più rispetto a ieri, su un totale di 17.241 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 12,6%.
Dei nuovi contagiati, 1.009 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali: 480 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 106 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 16 con gli screening sierologici, 15 tramite i test pre-ricovero. Per 392 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
Complessivamente, tra i nuovi positivi 387 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 544 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 413 casi, poi quella di Modena con 364, seguono Reggio Emilia (305).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 12.283 a Piacenza (+166 rispetto a ieri, di cui 64 sintomatici), 10.093 a Parma (+181, di cui 98 sintomatici), 17.153 a Reggio Emilia (+305 di cui 172 sintomatici), 21.574 a Modena (+364, di cui 223 sintomatici), 23.352 a Bologna (+413, di cui 235 sintomatici), 3.351 casi a Imola (+143, di cui 55 sintomatici), 5.853 a Ferrara (+92, di cui 23 sintomatici), 7.678 a Ravenna (+184, di cui 94 sintomatici), 4.444 a Forlì (+59, di cui 47 sintomatici), 3.827 a Cesena (+103, di cui 75 sintomatici) e 9.576 a Rimini (+162, di cui 77 sintomatici).
I decessi: di dove erano gli emiliano-romagnoli morti e positivi al Coronavirus
Purtroppo, si registrano 71 nuovi decessi, alcuni relativi ai giorni scorsi: 5 in provincia di Piacenza (4 uomini, rispettivamente di 80, 70, 84, 69 anni e una donna di 96 anni; 2 donne nel parmense di 91 e 88 anni, 3 in quella di Reggio Emilia (1 donna di 71 anni e una donna di 80 anni, un uomo di 78); 11 in quella di Modena (4 donne – di 82, 94, 80, 90 e 95 – e 7 uomini, rispettivamente di 89, 67, 86, 88, 84,49 e 86 anni); 11 in quella di Bologna (4 uomini – di 78, 83 e due rispettivamente di 86 – e 7 donne, di 94, 85,86,93,72, 96 e 95); 7 nel ferrarese (4 uomini di 73, 74, 68, 53 anni e 3 donne di 87, 72 e 91), 5 nel ravennate (3 uomini di 82, 87 e 91 anni – e 2 donne di 87 e 78 anni; 4 in provincia di Rimini (di cui 2 uomini di 64 e 66 anni – e 2 donne di 101 e 90 anni) e 23 a Forlì (12 donne di 82, 85, 89, 74, 78,91,92,81,85,86,80 e 88 – 11 uomini di 80,78,65,91, 90, 67,53, 92, 85,86, 83 e 87 anni).
Il dato di Forlì risente di un disallineamento informatico dovuto a ritardi nel caricamento dei dati nei giorni scorsi, fa sapere la Regione.
Ricoverati in regione: la mappa e i numeri delle terapie intensive
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 245 (-5 rispetto a ieri), invariato rispetto a ieri il numero dei ricoverati negli altri reparti Covid: 2.673. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 12 a Piacenza (-3), 15 a Parma (+ 1), 34 a Reggio Emilia (invariato), 59 a Modena (-4), 57 a Bologna (+2 rispetto a ieri), 5 a Imola (invariato), 18 a Ferrara (-1),16 a Ravenna (+ 1), 4 a Forlì (invariato), 2 a Cesena (+1) e 23 a Rimini (-2).
Vaccino influenza e contagi a scuola: i numeri dell'Emilia Romagna
In Emilia Romagna ci sono ancora 80mila cittadini a rischio da vaccinare contro l’influenza stagionale. La stima delle persone fragili ancora senza immunizzazione è stata fornita dai medici di base e ora la Regione ha predisposto un piano per mettere a disposizione nuove dosi: sono 65mila quelle della fornitura in arrivo ma "entro il 15 dicembre arriveranno 65mila dosi e altre 100mila dosi, sempre entro metà dicembre, arriveranno dal mercato estero, ovviamente ad un prezzo maggiore", spiega l’assessore regionale alle politiche per la Salute, Raffaele Donini.
Le vaccinazioni già effettuate sono 915mila "più di quelle fatte l’anno scorso in tutta la campagna vaccinale. E sono in corso di esecuzione o registrazione altri 285.000 vaccini». Alla luce del maggior numero di immunizzazioni eseguite «abbiamo motivo di ritenere – afferma Donini – che quest’anno l’influenza di stagione farà meno danni".
L’assessore Donini, durante la diretta Facebook di ieri, ha parlato anche della situazione dei contagi da coronavirus negli istituti scolastici. Sono in tutto 5.774 i casi di nelle scuole e nelle scuole dell’infanzia dell’Emilia-Romagna da quando è ricominciata la scuola e l’85% (4.921) riguardano studenti. Nell’ultima settimana sono stati 1.160 i ragazzi positivi in quella fascia d’età, di cui 651 tra elementari e medie e 177 in età da scuola superiore, attualmente in didattica a distanza.
"A conferma del fatto che in realtà il contagio non avviene solo a scuola", sottolinea l’assessore che vuole fare una ulteriore precisazione: quando di parla di contagi di studenti "non ci riferiamo a focolai che maturano dentro le scuole, che sono veramente pochissimi. Ma sono tanti i ragazzi contagiati in quella fascia d’età da quando è cominciata la scuola".
Sono 853, invece, i contagi di personale docente e non docente.
Per quello che riguarda le strutture per anziani, il monitoraggio è costante anche se la situazione è sicuramente meno grave rispetto alla prima ondata. A fornire l’aggiornamento è l’assessore Donini: ci sono altri 60 decessi e 273 casi in più di Covid nelle rsa dell’Emilia-Romagna rispetto alla scorsa settimana. In tutto sono 1.624 i contagiati attuali nelle rsa, in pratica il 6% del totale dei degenti. Un "impatto diverso" al confronto con la primavera scorsa quando la situazione fu drammatica. "Se c’è un dato migliore – aggiunge l’assessore alle politiche per la Salute – è perché le aziende sanitarie sono dentro le strutture per circoscrivere tempestivamente i contagi".
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