Covid Marche: mancano infermieri, ma il concorso è a ostacoli

Ancora tempi lunghi per selezionare i 2mila candidati arrivati al secondo test. Dopo i ritardi burocratici di questa estate adesso si parla almeno di marzo

Personale sanitario in prima linea in questa seconda ondata di Coronavirus

Personale sanitario in prima linea in questa seconda ondata di Coronavirus

Ancona, 19 gennaio 2020 - La seconda prova d’esame per entrare nella graduatoria del concorso Asur per gli infermieri nelle Marche è terminata giovedì scorso, ma ad oggi nessuno dei candidati ha avuto notizia sulla propria idoneità o meno. Solitamente questa comunicazione viene rilasciata lo stesso giorno della prova, anche in attesa della pubblicazione della graduatoria finale, stavolta non è successo così. Cronaca di un concorso nato male, proseguito peggio e in forte ritardo.

Senza i nuovi infermieri gli ospedali delle Marche rischiano il collasso. Soltanto Torrette, oltre a stabilizzarne svariate decine, ha bisogno di una dotazione di ulteriori 80 unità, ma nel frattempo ne basterebbero alcune decine per riprogrammare quanto meno le ferie di chi non ne usufruisce da oltre tre mesi: "Il nostro fabbisogno è questo – spiega il direttore amministrativo dell’azienda Ospedali Riuniti, Antonello Maraldo – ma si tratta di un obiettivo difficile da raggiungere. In attesa della pubblicazione della graduatoria definitiva abbiamo cercato di attingere a quanti più possibile. Su una lista di 120 nominativi, 71 risultavano già al lavoro qui con noi a Torrette, sicché abbiamo inviato 49 telegrammi a cui hanno risposto in 14. Non risolviamo il problema, ma quanto meno respiriamo un po’. Ci stiamo adoperando in ogni modo per garantire le sostituzioni e far riprendere la turnazione, ferie comprese, ma capisce che non dipende soltanto da noi".

Rientro a scuola nelle Marche: Acquaroli fissa data e condizioni

E questo è vero, restano però i disagi, specie in alcuni reparti. Quelli in prima linea Covid sono al collasso, in particolare il pronto soccorso, costretto ad un tour de force a causa dell’afflusso di pazienti positivi, o sospetti, a cui si aggiunge l’ondata senza fine di altri pazienti. Non se la passano meglio in terapia intensiva, in malattie infettive e in medicina d’urgenza dove sarebbe scoppiato un piccolo focolaio Covid (era successo all’inizio della pandemia, tra marzo ed aprile, e in quella occasione il reparto fu chiuso, sanificato e infine i pazienti riportati in reparto). In difficoltà la cardiologia dove sono rimasti pochi infermieri e in pneumologia dove i turnisti a disposizione sono 9 anziché 12 e dove c’è un solo Oss, operatore sociosanitario. Manca la copertura di personale infermieristico anche per l’area Covid 4 al sesto piano, almeno 5 unità.

Covid, bollettino del 18 gennaio: i dati delle Marche

L’attivazione del concorso è arrivata in colpevolissimo ritardo, in particolare la totale immobilità istituzionale tra maggio e agosto, dove, al contrario, andava applicato il calendario delle prove ed arrivare in autunno preparati. Così non è stato e la prima prova si è svolta soltanto a fine ottobre. Altro ritardo poi nel passaggio tra prima e seconda prova, organizzata e svolta in quattro date soltanto pochi giorni fa, tra l’11 e il 14 gennaio.  

Degli oltre 3.500 candidati iniziali la prima selezione ha ridotto il numero sotto quota 3mila per arrivare ai duemila e poco più della prova finale. Parte del motivo del ritardo lo spiega il direttore generale dell’Asur, Nadia Storti: "La prova orale è terminata il 14 adesso dobbiamo far recuperare la prova ai candidati positivi o in quarantena, entro fine mese sarà tutto concluso e poi verrà pubblicata la graduatoria".  

Tra tempi tecnici, immissione in ruolo ed altre pratiche burocratiche, i nuovi infermieri, se reperiti, saranno in reparto non prima di marzo.