PAOLA BENEDETTA MANCA
Cronaca

Vaccino Johnson seconda dose: in Emilia-Romagna sono quasi 105mila

Via libera dell'Aifa per il 'richiamo' con Pfizer o Moderna, ma devono essere trascorsi sei mesi dalla prima iniezione. Il punto nella nostra regione

Vaccino Johnson, via alla seconda dose anche in Emilia Romagna

Vaccino Johnson, via alla seconda dose anche in Emilia Romagna

Bologna, 3 novembre - L’Aifa richiama i vaccinati con il siero Johnson & Johnson per la seconda dose. In giornata, la commissione tecnico scientifica dell’Agenzia per il farmaco ha dato il via libera al richiamo per chi ha ricevuto il vaccino monodose. Mentre procede la somministrazione della terza dose, dunque, c'è chi pensa alla seconda. 

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I vaccinati con Johnson in Emilia-Romagna

Vaccino Johnson, via alla seconda dose anche in Emilia Romagna
Vaccino Johnson, via alla seconda dose anche in Emilia Romagna

In Emilia-Romagna sono 104.863 i vaccinati con Johnson & Johnson, pari all’1,52% delle dosi somministrate. Una percentuale poco consistente, soprattutto se messa in relazione con il quasi milione e mezzo di italiani che hanno ricevuto il siero J&J, che fa parte della categoria dei vaccini a vettore virale (come AstraZeneca). Ma il Johnson prometteva di essere un monodose, secondo l'Aifa iniettabile su persone dai 18 anni in su. E sono stati proprio i ragazzi ad apprezzare il preparato Janssen: con una sola dose hanno ottenuto il green pass verso vacanze tranquille.

Ora arriva la novità: il richiamo andrà fatto dopo sei mesi dalla somministrazione, con un vaccino a mRna, ossia Pfizer o Moderna. Tenendo conto che le prime iniezioni di siero sono partite in aprile, la nuova somministrazione dovrebbe iniziare già in questi giorni.

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Gli altri vaccini

In Emilia-Romagna, il totale delle vaccinazioni con entrambe le dosi ha superato la soglia dei 3.483.893, di cui 150.700 dosi aggiuntive. Una percentuale dell’86,7% di copertura vaccinale. La maggior parte della platea è stata vaccinata con Pfizer (5.066.923 somministrazioni in tutto), seguono AstraZeneca (869.392); Moderna (867.043) e infine, appunto, Johnson, con 104.863 somministrazioni.  

Il parere della comunità scientifica

In realtà uno studio definitivo sul declino di efficacia del vaccino dellla Janssen ancora non è stato pubblicato, ma dai dati preliminari in circolazione nella comunità scientifica, è emersa la necessità di immunizzare nuovamente chi ha ricevuto il monodose di Janssen. In assenza di indicazioni definitive sulla durata dell'efficacia del vaccino J&J, gli scienziati ritengono, infatti, che gli studi pubblicati nel Regno Unito su AstraZeneca facciano testo anche per l'immunizzante di J&J, che usa lo stesso meccanismo ad adenovirus.

L'azienda produttrice

L'azienda americana Janssen non ha trasmesso il dossier con la richiesta per il booster all'Agenzia europea del farmaco (Ema), ma lo ha fatto con la Food and Drugs Administration statunitense (Fda) che il 20 ottobre ha autorizzato la nuova dose, raccomandandola a tutti coloro, dai 18 anni in poi, che abbiano ricevuto la prima dose almeno due mesi fa.

Cosa dice il ministero della Salute

Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ieri aveva sottolineato la necessità “di indicare per tutti” una nuova “somministrazione eterologa, ossia con vaccino a mRna, passati 180 giorni dall'inoculazione o per chi vuole anche prima”. 

Costa ha puntato l’attenzione anche sulla terza dose di vaccino anti-Covid, per il quale – ha spiegato - è ragionevole pensare ad una estensione della platea. “Credo che entro la fine dell'anno si potrà arrivare ai 50enni - ha sottolineato - , ma ora è il momento di un appello che dobbiamo fare a tutti quei cittadini per cui è già previsto il secondo richiamo: devono iniziare a prenotarsi sulle piattaforme regionali per aiutare da un punto di vista organizzativo e logistico”.