Zona arancione: a rischio Veneto e Marche. I dati Covid dell'Emilia Romagna

Emilia Romagna sempre più vicina alla zona gialla, mentre crescono incidenza e occupazione ospedaliera in Veneto e Marche. Crescita generalizzata dei contagi nelle tre regioni e anche in Italia i casi positivi ogni 100mila abitanti sono in aumento. L'analisi dettagliata dell'ultimo monitoraggio ministeriale dei dati Covid

Bologna, 27 dicembre 2021 - L'ultimo monitoraggio dei dati Covid-19 del Ministero della Salute (il numero 84 che si riferisce alla settimana dal 13 al 19 dicembre) conferma i dati da zona gialla per Marche e Veneto e da zona bianca per Emilia-Romagna, pur con un generalizzato aumento di incidenza, casi settimanali e occupazione ospedaliera. La crescita della curva pandemica in Emilia-Romagna continua a essere costante e graduale e il raggiungimento della zona gialla si fa sempre più vicina. Per entrarci, lo ricordiamo, l'incidenza deve essere superiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti, le terapie intensive sopra un'occupazione del 10% e i reparti non critici del 15%.

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Zona arancione: dati Covid in Emilia Romagna, Marche e Veneto
Zona arancione: dati Covid in Emilia Romagna, Marche e Veneto

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Nelle Marche e in Veneto, invece, i dati salgono più velocemente. In Veneto specialmente, come già nel monitoraggio scorso, si parla spesso di un approssimarsi della zona arancione. Ma ancora l'occupazione ospedaliera non raggiunge le soglie del 20% per le terapie intensive e quella del 30% per i reparti non critici, che insieme a un'incidenza superiore ai 150 casi comporterebbe il cambio colore.

In sostanza, tutti i parametri Covid avanzano da diverse settimane nelle tre regioni e in generale in Italia. Nonostante l'Rt italiano sia stabile a 1.13, l'incidenza ha ricevuto una consistente spinta in avanti. Da 195 a 266, fino a un valore molto alto come 351 nei giorni 17-23 dicembre. "L’incidenza più bassa si rileva nelle fasce di età superiori agli 80 anni (101 nella fascia di età 80-89 e 116 nei soggetti di età più avanzata) che presentano anche una maggiore copertura vaccinale sia con ciclo completo che con dose di richiamo", si segnala nel monitoraggio, mentre "le fasce di età che registrano i più alti tassi di incidenza settimanali per 100mila abitanti sono quelle pediatriche (393 nella fascia di età 0-9 anni e 404 nella fascia di età 10-19 anni)". 

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In Italia le terapie intensive sono al 12%, i reparti covid al 14%. Non sono percentuali alte, ma viste le ricorrenze natalizie e festive si valuterà nelle prossime settimane se ci sarà un'ulteriore crescita dei contagi come già si sta registrando ed eventualmente anche dei ricoveri. (Qui l'analisi del monitoraggio precedente, il numero 83, riferito alla settimana 6-12 dicembre).

Emilia Romagna

Con un'incidenza vicino a 300 (291,64 per la precisione, con un valore di 380,2 nei giorni 17-23 dicembre) e i reparti covid al 13% la regione si avvicina pericolosamente alla zona gialla. Serve infatti che questi ultimi raggiungano l'occupazione del 15% per far scattare la soglia gialla, mentre le terapie intensive hanno superano il limite del 10% già da 2 settimane e sono ora al 12%. Ancora due punti percentuale di scarto, insomma. In ogni caso, le nuove regole governative emesse con il decreto Natale lanciano un messaggio chiaro: bisogna stare attenti al contagio a prescindere dal colore in cui si trovi la regione, a partire dall'obbligo di mascherina all'aperto anche in zona bianca.

L'indice Rt rimane invariato a 1.15. I casi settimanali, invece, salgono di 1.400 rispetto al monitoraggio precedente: da 11.501 a 12.965. Rimane 'moderata' la classificazione di rischio. Queste settimane di feste saranno importanti per valutare gli ulteriori sviluppi sul contagio. Al momento, basti sapere che la crescita è accertata anche dall'incremento della percentuale dei tamponi positivi al Coronavirus, escluse per quanto possibile le attività di screening: dal 13% al 14%.

Marche

Anche nelle Marche l'incidenza supera quota 200: 268.48, contro 189.96 del monitoraggio scorso. 315 nei giorni 17-23 dicembre. Così anche i casi settimanali continuano a salire: 4.031, mentre ce n'erano stati 2.852 la settimana prima.

Le terapie intensive se non altro rimangono stabili al 14%. I reparti non critici passano invece da 16 a 19%. Numeri pienamente da zona gialla, ma la zona arancione non è così lontana. La percentuale dei tamponi positivi al Coronavirus, escluse per quanto possibile le attività di screening, sale da 8 a 10%. L'Rt da 1.13 a 1.24.

La classificazione di rischio resta 'moderata ad alta probabilità di progressione'. Non ci sono grosse variazioni dunque, se non che tutti i dati covid salgono come dappertutto. 

Veneto

Se nelle altre due regioni l'incidenza, seppur alta, rimane attorno ai 200 casi, in Veneto raggiunge i 528.29 casi ogni 100mila abitanti. 590.5 nei giorni 17-23 dicembre. È un valore sempre più alto con il passare delle settimane. Per la zona arancione basterebbe una cifra superiore a 150 casi. Nonostante questo, l'occupazione ospedaliera non supera né raggiunge le soglie arancioni, che sarebbero 20% per le terapie intensive e 30% per i reparti covid. Comunque in Veneto l'occupazione ospedaliera continua la sua marcia in avanti. Le terapie intensive in una settimana sono passate dal 15 al 16%, i reparti covid dal 16 al 18%.

I contagi settimanali sono stati 25.635 (21.908 dal 6 al 12 dicembre; 17.003 dal 29 novembre al 5 dicembre). L'indice Rt è in linea con l'Rt nazionale: 1.13, contro 1.15 nel monitoraggio precedente. La classificazione complessiva di rischio scende da 'alta' a 'moderata'. 

L'incidenza, dunque, continua a essere il parametro più preoccupante e sembra non voler fermarsi. Il che comporta anche la continua crescita dei casi settimanali. La valutazione di impatto sugli ospedali però rimane 'bassa' e se si pensa che un anno fa con un'incidenza di circa 450 casi l'ospedalizzazione viaggiava tra il 30 e il 45%, il margine di contenimento è ancora alto.