Bologna, 19 dicembre 2021 - Sono risultato positivo al covid Covid, cosa devo fare? Dopo quanti giorni devo ripetere il test? Come funzionano quarantena e isolamento? E in caso di contatto stretto con un positivo? Sono tante le domande che si accavallano nella mente. Specialmente in questi giorni di recrudescenza della pandemia in tutta Italia (e non solo). L'escalation dei contagi e la zona gialla (e arancione in alcuni casi) alle porte, rischiano di rovinare le festività natalizie. E allora ci si premunisce come si può. Per tentare almeno di non farsi trovare impreparati, ecco le risposte alle domande più frequenti legate al covid nel pieno di questa quarta ondata.
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FOCUS / Tutte le regole della zona gialla
Sono positivo al Covid, cosa fare?
In caso di esito positivo del tampone bisognerà attendere la guarigione clinica ed eseguire poi un test molecolare dopo almeno 3 giorni senza sintomi (non considerando le alterazioni dell’olfatto e del gusto). Se il test molecolare risulterà negativo la persona potrà tornare al lavoro, altrimenti proseguirà l'isolamento. In caso di riscontro di ulteriore positività al test diagnostico eseguito dopo 10 giorni dalla comparsa dei sintomi o dal tampone risultato positivo negli asintomatici, è consigliabile ripetere il test dopo 7 giorni (17° giorno).
Chi è un contatto stretto?
Per 'contatto stretto' si intende una persona che vive nella stessa casa di un caso Covid, ha avuto un contatto fisico diretto (per esempio la stretta di mano), un contatto diretto (faccia a faccia) a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti una persona, che si è trovata in un ambiente chiuso (per esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) in assenza di mascherina. Oppure una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso Covid e un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta.
Quarantena, isolamento e sorveglianza attiva: differenze
La quarantena si attua ad una persona sana (contatto stretto) che è stata esposta ad un covid, con l’obiettivo di monitorare i sintomi e assicurare l’identificazione precoce dei casi. L’isolamento consiste nel separare quanto più possibile le persone affette da coronavirus da quelle sane al fine di prevenire la diffusione dell’infezione, durante il periodo di trasmissibilità. La sorveglianza attiva è una misura durante la quale l'operatore di sanità pubblica provvede a contattare quotidianamente, per avere notizie sulle condizioni di salute, la persona in sorveglianza.
Quarantena covid vaccinati, quanti giorni dura
L'Istituto superiore di sanità insieme al ministero della Salute hanno accorciato i tempi della quarantena, ufficializzando il doppio binario per vaccinati e non vaccinati. La circolare ha ridotto la quarantena (che scatta solo per coloro che abbiano avuto un contatto stretto con un positivo e perciò con esposizione al rischio più alta ) a sette giorni per i vaccinati, con ciclo completato da almeno 14 giorni.
Quarantena non vaccinati
Per chi non è vaccinato la durata resta di 10 giorni. In entrambi i casi per il rientro in comunità serve un test molecolare o antigenico con risultato negativo. Altrimenti il periodo di quarantena dura sempre 14 giorni. In caso di contatto stretto con un positivo al Covid non scatta la quarantena solo per il personale sanitario per il quale è richiesta solo la sorveglianza attiva.
Terza dose: quando farla e quando fa effetto
Sono vaccinato, ho avuto contatto a rischio: cosa fare
I contatti asintomatici ad alto rischio (contatti stretti) di casi covid confermati, se hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, possono rientrare in comunità dopo una quarantena di almeno 7 giorni dall’ultima esposizione al caso, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare o antigenico negativo. Qualora non fosse possibile eseguire un test molecolare o antigenico tra il 7° e il 14° giorno, si può valutare di concludere il periodo di quarantena dopo almeno 14 giorni dall’ultima esposizione al caso, anche in assenza di esame diagnostico. I contatti asintomatici a basso rischio, se hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, non devono essere sottoposti a quarantena, ma devono continuare a mantenere le comuni misure igienico-sanitarie: indossare la mascherina, distanziamento fisico, igienizzare frequentemente le mani, seguire buone pratiche di igiene respiratoria.
Fine quarantena: cosa fare per rientrare al lavoro
Al termine del periodo di quarantena, di 14 giorni se non vaccinati e 7 se vaccinati, se non sono comparsi sintomi, si può rientrare al lavoro e il periodo di assenza risulta coperto dal certificato. Qualora durante il periodo di quarantena si dovesse sviluppare sintomi, il Dipartimento di Sanità Pubblica, provvederà all’esecuzione del tampone. In caso di esito positivo bisognerà attendere la guarigione clinica ed eseguire un test molecolare dopo almeno 3 giorni senza sintomi. Se risulterà si potrà tornare al lavoro, altrimenti si proseguirà l’isolamento.
Cosa devo fare se l'Asl non mi ha ancora contattato
In attesa di essere contattati dal Dipartimento di Prevenzione della Asl territorialmente competente è possibile rivolgersi al proprio medico di medicina generale o pediatra di libera scelta o alla continuità assistenziale (ex-guardia medica), che potrà fornire indicazioni specifiche su come procedere per contattare l’Asl di riferimento, oppure ai numeri verdi regionali attivati per rispondere alle richieste di informazioni riguardo le misure adottate per il contenimento e la gestione dell’emergenza, consultabili sul sito del Ministero della salute o sui siti web delle singole Regioni. Per ulteriori informazioni contattare il Ministero della Salute al numero gratuito di pubblica utilità 1500, attivo tutti i giorni 24 ore su 24.