Lo scandalo delle ex caserme abbandonate

La lettera. Risponde Beppe Boni

Si parla tanto della difficoltà da parte degli studenti nel trovare alloggio a Bologna. E' ora di pensare a qualche soluzione. Nell’area del Comune di Bologna diverse caserme sono abbandonate ormai da decenni e da decenni sono teatro di occupazioni abusive, spaccio e degrado. Alcune di queste sono poi collocate molto vicino al centro. Mi riferisco per esempio alla caserma Masini in via Orfeo, allo Staveco in viale Panzacchi e alla Stamoto in via Massarenti. Non è il caso di valutare un intervento di ristrutturazione minima di questi edifici per renderli abitabili e adibirli a studentato.

Massimo Lanzoni

Risponde Beppe Boni

Le caserme abbandonate e lasciate al degrado restano un mistero. O meglio uno scandalo. Si parla continuamente in ogni ambito politico e amministrativo di un loro possibile riutilizzo, ma siamo sempre al punto di partenza: gran parte di questi edifici per migliaia e migliaia di metri cubi restano ostaggio della burocrazia e di proposte che si arenano chissà dove. Succede a Bologna come in altre città. I tempi della politica e della pubblica amministrazione, si sa, non sono quasi mai gli stessi del buonsenso e delle esigenze della società. Le ex caserme militari abbandonate se ne stanno lì come carcasse di giganti moribondi, nascoste negli angoli di Bologna, enormi scheletri fuori dal tempo che giacciono in attesa di essere rimessi a nuova vita. Molte di queste strutture sono popolate da sbandati, tossicodipendenti e affini, o usate come discariche. Comitati di quartiere e singoli cittadini protestano a getto continuo. La politica ascolta, promette, annuncia piani di cui il più delle volte si perde memoria perché restano solo sulla carta. Di molte di strutture si discute da decenni, altre sono finite al centro di occupazioni o progetti di riqualificazione mai portati a termine. Quasi tutte sono di proprietà del Demanio, altre sono ostaggio di intoppi burocratici e grovigli di norme che si rivelano una trappola. Siamo sempre all'anno zero. Una cosa le accomuna tutte: l'immagine di degrado in cui versano. E' una presentazione poco edificante per uno Stato che chiede continui sacrifici ai cittadini e poi, attraverso i propri enti, si mostra sciupone e incoerente. Paradossalmente sarebbe meglio regalare le strutture abbandonate a qualche privato con l'impegno di riutilizzarle.

beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net