Caro bollette, negli ospedali dell'Emilia Romagna spesi 250 milioni in più

La Regione stanzia aiuti, l’assessore alla salute Donini: "Intervento straordinario per fronteggiare le spese". Ma l’opposizione non ci sta: "Sono briciole. Per pareggiare il bilancio la strada è lunga"

Bologna, 7 dicembre 2022 - "Un intervento straordinario della Regione Emilia-Romagna, che consente ancora una volta e per il terzo anno consecutivo di far fronte con risorse nostre all’enorme incremento delle spese che il servizio sanitario sta affrontando. In attesa fiduciosa che dal Governo arrivi una risposta concreta in tempi rapidi".

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Dal monitoraggio bimestrale della Regione, l’incremento risulta di oltre 250 milioni
Dal monitoraggio bimestrale della Regione, l’incremento risulta di oltre 250 milioni

 

Così l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, ha commentato l’approvazione in Assemblea legislativa della legge d’iniziativa della Giunta sull’integrazione regionale per il finanziamento del Servizio sanitario regionale, che stanzia 15 milioni di euro a sostegno del caro bollette in sanità. In particolare, la proposta di legge risponde all’esigenza di sostenere l’equilibrio economico-finanziario delle Aziende sanitarie regionali a fronte del consistente incremento dei costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche. Per comprendere questo andamento, già a inizio 2022 la Regione ha avviato un monitoraggio bimestrale dei conti economici delle Ausl per verificare dinamiche gestionali, costi sostenuti e il loro impatto sui bilanci: è emerso che l’incremento dei costi è stato di oltre 250 milioni di euro.

Inoltre, è stato costituito un gruppo di lavoro regionale con energy manager per la ricognizione dei contratti in essere e approfondimento dei consumi e dei costi unitari. In aula l’assessore è intervenuto anche sullo sforamento del tetto di spesa per i dispositivi medici. "La riscossione del payback per le Regioni – ha sottolineato Donini – è un atto dovuto. In caso contrario sarebbe inevitabile la contestazione di danno erariale a carico delle Regioni stesse. Nell’ambito della Conferenza delle Regioni e nei rapporti col Governo, l’Emilia-Romagna non ha mai taciuto le diverse incognite e contraddizioni del payback dispositivi medici". Per questo motivo Donini si è detto favorevole alla convocazione urgente di un tavolo nazionale, condiviso con Governo, Regioni e imprese, che approfondisca a livello giuridico, economico e sanitario la tematica.

Sul tema, le opposizioni hanno già detto la loro. "Risulta che il governo nazionale e quello regionale abbiano trovato un accordo: l’Emilia-Romagna beneficerà di ulteriori 100mila euro, non c’è però chiarezza sul monitoraggio collegato ai maggiori costi dell’energia e nulla si sa circa i risultati dei monitoraggi" ha commentato Marta Evangelisti (Fd’I). Fa eco Valentina Castaldini (Forza Italia): "Parliamo di briciole, con tagli qua e là nel bilancio. Questa non è la soluzione. Mancano ancora 838 milioni di euro per il pareggio di bilancio del servizio sanitario regionale. Abbiamo superato il 2021 ma per il 2022 il traguardo è lontano".

Sulla stessa scia Silvia Piccinini (M5s) ha parlato di "manovrina". Per la consigliera, però, per appianare il buco "non si devono toccare i fondi destinati al sociale". La Regione Emilia-Romagna, ha quindi rimarcato la consigliera, "deve puntare in sanità sulle fonti rinnovabili e deve essere pronta, attraverso i bandi nazionali collegati agli aiuti per i maggiori costi dell’energia, a intercettare le risorse messe in campo".

Per il consigliere del Carroccio, vicepresidente commissione Sanità, Daniele Marchetti, "si tratta di una goccia nel mare, quando invece sarebbe più importante fare chiarezza su quello che sta accadendo nella sanità emiliano romagnola e che ha portato a una voragine nei conti dell’assessorato".