Boom di funghi porcini, le regole per la raccolta d’autunno

Coldiretti stima un aumento del 20% sulle Alpi, che si spera di replicare nell’Appennino emiliano romagnolo. Il tesserino, i giorni consentiti, le multe, il sequestro e il servizio micologico delle Usl per il riconoscimento: tutto quello che c’è da sapere

I funghi non sono più considerati un cibo povero: un tempo si diceva 'fare le nozze con i funghi' per indicare parsimonia

I funghi non sono più considerati un cibo povero: un tempo si diceva 'fare le nozze con i funghi' per indicare parsimonia

Bologna, 16 settembre 2023 – Boschi appenninici emiliano-romagnoli affollati di cercatori di funghi porcini, di cui è iniziata la crescita autunnale dopo quella estiva.

Coldiretti ha già fatto una stima nazionale di aumenti nella raccolta dei porcini fino al +20% rispetto all'anno scorso sulle Alpi, che si spera di replicare in Appennino.

‘L'attività di ricerca – dice Coldiretti - ha anche una funzione economica grazie al coinvolgimento di molti vacanzieri, spingendo il turismo di settembre’.

Infatti il porcino è un ‘re del bosco’ che attira tutti, impreziosendo le passeggiate ambientali e dando un importante reddito a centinaia di famiglie montanare.

E’ infatti dagli anni '60 che i funghi hanno smesso di essere considerati cibo dei poveri (si diceva ‘fare le nozze coi funghi’ per indicare il massimo della parsimonia) e sono diventati una ricercata specialità.

E’ però iniziata una contrapposizione dei residenti con le migliaia di raccoglitori dalle zone collinari e di pianura che giungono sempre più numerosi nel boschi montani. Per cercare di limitare danni ambientali, la regione Emilia Romagna ha adottato apposite disposizioni legislative che – pur con alcune modifiche in sede locale per i residenti - si basano su queste norme.

Per la raccolta dei funghi epigei spontanei occorre un tesserino che può avere validità giornaliera, settimanale, mensile o semestrale, utilizzabile nel territorio in esso indicato.

La raccolta è consentita nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica nelle ore diurne.

Ogni persona può raccogliere fino a 3 kg di funghi al giorno di cui non più di 1 kg di Ovuli buoni (Amanita caesarea).

Regole particolari sono stabilite per i residenti nelle zone montane e per i proprietari dei terreni.

‘I funghi raccolti – si raccomanda - vanno puliti sommariamente sul posto e conservati in appositi contenitori rigidi ed aerati, in modo da evitare fenomeni di compressione e fermentazione e per consentire un ulteriore spargimento delle spore. Va quindi assolutamente evitato l'utilizzo di buste di plastica, carta e simili’.

È inoltre vietato il danneggiamento intenzionale dei funghi di qualsiasi specie, che non vanno mai staccati per poi essere abbandonati sul terreno; a carico dei trasgressori sono previste sanzioni pecuniarie. Oltre alle multe, scattano i sequestri di funghi raccolti da persone senza il tesserino di raccolta oppure in giornate di divieto.

Dopo il sequestro spesso si procede alla distruzione immediata di questi funghi, non potendoli assegnare a strutture benefiche (come i mirtilli quando vengono sequestrati) causa di problemi di certificazione.

‘Tutti i funghi, anche quelli non commestibili – dicono gli esperti - svolgono importanti funzioni negli equilibri della natura. E’ quindi importante raccogliere solo funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi mai dei detti e dei luoghi comuni, e anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli, al servizio micologico delle Usl o alle Unioni micologiche.’