Covid Emilia Romagna, il bollettino di oggi 5 luglio 2022. 5.493 contagi e 9 morti

Stabili le terapie intensive, crescono i ricoveri negli altri reparti Covid. Oltre 3.200 guariti, più di 61mila i casi attivi

Bologna, 5 luglio, 2022 - Quasi 5.500 i nuovi contagi di oggi: il bollettino ne registra 5.493, a fronte dei 4.070 di ieri, dall'analisi di 27.126 tamponi, sia molecolari che antigenici. Il tasso di positività è oggi al 20,2%. 

Le vittime collegate alla pandemia sono oggi 9, ieri erano 13.

Aggiornamento Covid oggi Emilia Romagna, il bollettino del 6 luglio 2022. Contagi e morti

I pazienti emiliano romagnoli ricoverati nelle terapie intensive sono 28 (numero invariato rispetto a ieri), l’età media è di 65,1 anni. Per quanto riguarda i pazienti curati negli altri reparti Covid, sono 1.152 (+22 rispetto a ieri, +1,9%), età media 74,9 anni.

I dati del bollettino di oggi 5 luglio 2022
I dati del bollettino di oggi 5 luglio 2022

I casi attivi di infezione, cioè i malati effettivi, sono 61.341 (+2.273). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi o prive di sintomi, sono complessivamente 60.161 (+2.251), il 98,1% del totale dei casi attivi.

Le persone guarite sono 3.211 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.521.825. 

Bollettino Italia 5 luglio 

Continua a salire la curva epidemica in Italia. Sono 132.274 i nuovi casi di Covid nelle ultime 24 ore, contro i 36.282 di ieri ma soprattutto gli 83.555 di martedì scorso. Superata di nuovo, quindi, quota centomila, per la prima volta dall'8 febbraio scorso, mentre per trovare un numero più alto di quello odierno bisogna tornare al primo febbraio, quando i contagi furono 133.142.

I tamponi sono 464.732 (ieri 129.908) con un tasso di positività che sale dal 27,9% al 28,5%. Anche i decessi sono in rialzo, 94 oggi (ieri 59). Il numero delle vittime totali da inizio pandemia sale così a 168.698.

In aumento le ospedalizzazioni: 20 in più le terapie intensive (ieri +12) che diventano così 323 in tutto con 53 ingressi del giorno, altro dato in evidente crescita. E 355 in più sono i ricoveri ordinari (ieri +436) per un totale di 8.003, il 21mo giorno consecutivo di incremento.

Contagi oggi in Emilia Romagna

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.600.308 casi di positività, 5.493 in più rispetto a ieri, su un totale di 27.126 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 10.136 molecolari e 16.990 test antigenici rapidi.

Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 20,2%.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 46,6 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 1.212 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 332.080), seguita da Modena (1.025 su 247.062); poi Rimini (721 su 150.339), Ravenna (594 su 149.644), Reggio Emilia (400 su 180.145) e Cesena (386 su 89.105): quindi Forlì (277 su 74.118), Parma (250 su 134.614), Piacenza (233 su 81.831) e il Circondario imolese (210 su 50.085); infine Ferrara, con 185 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 111.285.

Morti covid in Emilia Romagna del 5 luglio 

Il bollettino di oggi registra 9 morti collegati al Covid: 1 in provincia di Piacenza (un uomo di 74 anni), 1 in provincia di Reggio Emilia (una donna di 90 anni), 2 in provincia di Modena (una donna di 93 e un uomo di 84 anni), 4 in provincia di Bologna (quattro uomini rispettivamente di 77, 90, 93 e 96 anni), 1 in provincia di Ferrara (un uomo di 84 anni).

Nessun decesso nelle province di Parma, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e nel Circondario imolese.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 17.142.

Il matematico Giovanni Sebastiani: "Picco tra 7 e 21 giorni"

La curva dei ricoveri per Covid-19 in Italia accelera la sua salita (in Veneto oggi sono oltre 12mila i nuovi positivi) mentre frena la crescita della curva della percentuale dei positivi ai test molecolari, tanto da indicare che il picco dovrebbe essere raggiunto fra 7 e 21 giorni da oggi. E' questo quello che emerge dalle analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo M. Picone, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

Focus bollettini Veneto 

"Dall'analisi della relazione lineare tra occupazione nelle terapie intensive rispetto a quella nei reparti ordinari, attualmente pari al 2,7%, si stima che la sottovariante Omicron BA.5, nelle condizioni climatiche attuali, abbia una percentuale circa 2.8 volte più bassa della variante che circolava nel dicembre 2021 (7.5%)". 

I dati relativi alla percentuale dei positivi ai test molecolari indicano che da quattro settimane la curva media è aumentata passando dal 5% al 19%, e, tramite l'analisi delle differenze settimanale, rilevano una crescita frenata da circa sette giorni, con il picco che dovrebbe essere raggiunto in un periodo compreso fra 7 e 21 giorni da oggi. Una stima più accurata sarà possibile con i dati dei prossimi giorni.

Covid in corsia, la proposta: "Stop ai tamponi a tutti"

E intanto da Bologna, per ’alleggerire’ l’organizzazione ospedaliera dal Covid si fa strada l'idea di non sottoporre più al tampone chi non presenti sintomi. E al termine di un incontro tra le direzioni generali dell’Ausl e del Sant’Orsola è partita anche la proposta di coinvolgere il privato accreditato. Il direttore genrale dell'Ausl, Paolo Bordon: "Situazione peggiorata, è partita la ricognizione con i privati".

Crisanti: "Bisognava organizzare meglio le quarte dosi, l'adesione è bassissima"

Oggi le persone più a rischio si ritrovano sole davanti al contagio Covid? "Tanto tempo fa avevo già segnalato che la priorità erano i fragili. Ma soloni e politici non riescono a interpretare la situazione, perché pensano come al solito che tutto è finito. Ai fragili bisognava spiegare che le mascherine dovevano essere portate sempre, che dovevano continuare a farlo sia loro che le persone che li accudiscono. Bisognava dare la possibilità di fare tamponi molecolari alle persone che li vanno a trovare, alle badanti e ai caregiver. Bisognava permettere ai fragili in età da lavoro di poter rimanere a casa. E bisognava organizzare meglio le quarte dosi, abbiamo livelli di adesione bassissimi".

A evidenziarlo all'Adnkronos Salute è Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova.  "Io ho sempre detto che le persone che si ammalano e muoiono sono fragili vaccinati. Se arrivano troppo tardi in ospedale? Non sono in grado di dirlo - precisa l'esperto - Quando un fragile si infetta non si sbaglia mai a portarlo in ospedale, non è mai troppo presto, anche perché il decorso" di questa infezione "è imprevedibile".

"Quanto agli antivirali, hanno un effetto limitato dopo 5-6 giorni" dall'esordio dei sintomi "e molto spesso se una persona usa il tampone fai da te a casa non ha la sensibilità giusta" e potrebbe non riuscire a rilevare il virus in tempo. "In genere - argomenta Crisanti - quando uno il test fai-da-te lo fa subito rischia che sia negativo, e poche persone se lo rifanno. Se invece l'autotest risulta positivo, spesso le persone non si autodenunciano e poi se sviluppano malattia grave è troppo tardi".