Carte false per ottenere le borse di studio: coinvolti oltre 300 studenti

Cinque persone di origine asiatica avevano ideato un sistema per ottenere i sussidi di Er.go, l’azienda per il diritto agli studi dell’Emilia-Romagna: da attestazioni Isee estere non veritiere a contratti di affitto farlocchi. Restituiti già 200mila euro

Operatori della Guardia di Finanza al lavoro (foto d'archivio)

Operatori della Guardia di Finanza al lavoro (foto d'archivio)

Bologna, 29 gennaio 2024 – La guardia di finanza di Bologna, coordinata dalla Procura, ha individuato un sistema fraudolento che ha consentito, a oltre 300 studenti stranieri delle Università dell'Emilia-Romagna, di ottenere l'indebita assegnazione di borse di studio per un importo complessivo di circa un milione di euro, in parte finanziate con risorse del Pnrr.

Il sistema, ideato da cinque cittadini asiatici, di cui tre ex studenti dell'ateneo bolognese, prevedeva la falsificazione dei documenti che i connazionali appena iscritti ai corsi universitari dovevano allegare alle istanze per ottenere il sussidio economico da Er.go, l'Azienda regionale per il diritto agli studi superiori dell'Emilia-Romagna. In alcune circostanze è stata riscontrata la contraffazione delle attestazioni consolari relative alla certificazione dei redditi dei rispettivi nuclei familiari nel Paese d'origine (le cosiddette attestazioni Isee estere), in quanto disconosciute dallo stesso Consolato riportato nei documenti.

Tuttavia, nella maggior parte dei casi sono stati rinvenuti falsi contratti di affitto, ovvero l'inserimento dei nominativi degli studenti in atti di locazione già stipulati da ignari affittuari, per simulare, nei confronti dell'Ente erogatore, il sostenimento dell'affitto. Dai controlli svolti sono stati individuati alcuni monolocali di pochi metri quadrati nei quali, dai contratti d'affitto contraffatti, risultavano convivere oltre dieci studenti quando in realtà gli stessi venivano ospitati da amici. Gli ideatori intascavano per ogni pratica dai 300 ai 600 euro. Le indagini hanno messo in luce anche il ruolo di un'agenzia immobiliare presumibilmente compiacente. Gli accertamenti sono scattati dopo le segnalazioni di Er.go a seguito dei controlli a campione, sugli anni dal 2018 al 2021, svolti dallo stesso ente sulle tante domande, circa 25mila, inoltrate per l'ottenere una borsa di studio. È stato così possibile bloccare l'erogazione di finanziamenti per quasi 400mila euro e ottenere la restituzione, a oggi, di oltre 200mila euro.

Il messaggio di ringraziamento di Bonaccini e Salomoni

“Un sentito ringraziamento alla Guardia di Finanza di Bologna per l’operazione che ha permesso di portare alla luce un vergognoso sistema fraudolento messo in piedi a danno degli studenti, dei cittadini e della comunità regionale. Grazie all’efficace e pluriennale collaborazione che portiamo avanti con la stessa Guardia di Finanza e, più in generale, con le Forze dell’Ordine e tutte le Istituzioni coinvolte, impegnate a fare rispettare norme e legalità, è stato smascherato chi pensa di poter frodare a danno della collettività. E chi, con queste azioni, tenta di togliere diritti e benefici a coloro che ne hanno davvero bisogno”. Questo il messaggio del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessora all’Università, Paola Salomoni, sull’operazione condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza che ha permesso di smascherare alcune centinaia di studenti stranieri iscritti agli Atenei dell’Emilia-Romagna che avevano ottenuto l’indebita assegnazione di borse di studio.