Tariffa puntuale dei rifiuti: cos’è, come si calcola e perché interesserà sempre più comuni

Per ora solo il 36% degli emiliano romagnoli è già sottoposto a questo regime, ma presto il sistema si diffonderà. Cosa c’è da sapere e in che modo cambia la Tari

Bologna, marzo 2024 – In Emilia-Romagna ogni anno vengono prodotte 2.801.831 tonnellate di rifiuti di cui il 74% viene riciclato grazie alla raccolta differenziata. In 102 dei 330 comuni della Regione, però, è stato compiuto un ulteriore passo avanti: l’introduzione della tariffazione puntuale.

Tariffa dei rifiuti puntuale: ecco lo spiegone
Tariffa dei rifiuti puntuale: ecco lo spiegone

Cos’è la tariffa puntuale

E’ un sistema per la gestione dei rifiuti che consente di introdurre una tariffa calcolata (almeno in parte) in base alla reale produzione di rifiuto conferito dai cittadini.

Al momento il 36% della popolazione emiliano romagnola è già soggetta a questo sistema, secondo il rapporto 2023 sulla gestione dei rifiuti pubblicato da Arpae e Regione Emilia-Romagna. Ma presto potrebbero essere di più quelli che, lasciata da parte la Tari, pagano una bolletta che “premia” chi fa una raccolta differenziata più accurata. E naturalmente, dedicano più tempo e attenzione alla separazione dei rifiuti. Comunque la si pensi, il passaggio a questo tipo di tariffa rientra nelle strategie individuate dal Piano regionale dei rifiuti per aumentare la raccolta differenziata. All’inizio non è mancata qualche difficoltà per capire come smistare i rifiuti. I risultati, però, almeno in termini di numeri, dicono che la strada – sebbene faticosa – è quella giusta.

Come funziona

La tariffa puntuale prevede che gli utenti abbiano a disposizione un certo numero di conferimenti annui che varia a seconda del numero di componenti del nucleo familiare. Se si superano le soglie minime stabilite per la propria categoria (stabilita anche dal numero dei componenti familiari), si paga una quota aggiuntiva direttamente in bolletta.

Meno indifferenziata, meno costi

Il sistema tiene conto, quindi, della quantità di rifiuto indifferenziato effettivamente conferito. Separando bene i rifiuti, infatti, resta poco da gettare nell’indifferenziato e questo permette una bolletta più leggera e il recupero di quantità sempre maggiori di organico, carta, plastica, vetro.

In pratica, la ‘pesatura’ dei rifiuti avviene attraverso i cassonetti con riconoscimento dell’utenza con chiave elettronica (“ecochiave”) o tessera associata alla calotta, come la tessera smeraldo di Hera.

Come si calcola

La tariffa è composta da una parte fissa e di una variabile: la prima, fissa, è calcolata in base alla superficie dell’immobile per le utenze non domestiche e in base al numero di componenti del nucleo familiare per le utenze domestiche. La seconda, variabile, è direttamente dipendente dal peso dei rifiuti prodotti dall’utenza e copre i costi di raccolta e smaltimento e viene applicata solo quando si conferiscono più rifiuti indifferenziati rispetto a quelli previsti.

Dove c’è già la tariffa puntuale

Ad avere adottato questo metodo sono soprattutto i comuni della provincia di Modena (ben 22) e di Ferrara (20), seguiti da tutte le altre province. Fanalino di coda, la città metropolitana di Bologna, dove questa tariffa è utilizzata in 9 comuni.

Tra questi Imola, passata alla tariffa puntuale da gennaio, non senza uno strascico di perplessità da parte di diverse forze politiche, insieme a Castel San Pietro e Casalfiumanese. Più consolidata, invece, la situazione a Mordano (pluripremiato per aver raggiunto il 94% di raccolta differenziata) e Dozza, fino a oggi gli unici nel circondario a passare, già nel 2019, alla tariffa puntuale.

Quali sono i gestori che usano la tariffa puntuale

I gestori del servizio di raccolta rifiuti urbani che la utilizzano sono Iren Ambiente ed Hera, Aimag, Alea Ambiente, Clara, Geovest. In particolare, Hera lo applica in 29 comuni dei 137 serviti, tra cui Ferrara, 7 comuni della provincia di Bologna, 8 comuni del Modenese, altrettanti in provincia di Forlì-Cesena e in 5 comuni del Riminese.

Aumenta la percentuale della differenziata

I risultati, secondo il report rifiuti 2023 della Regione stilato da Arpae, “sono decisamente migliori della media regionale, sia in termini di percentuale di raccolta differenziata, sia in termini di produzione del rifiuto totale e di indifferenziato pro capite”.

Aumenta, infatti, la percentuale della raccolta differenziata. Nei comuni che utilizzano la tariffa puntuale è pari all’84%, con punte del 94,4%. Molto di più della soglia regionale del 74%. Dati confermati anche da Hera, che spiega come “nei territori in cui viene gestita la tariffa puntuale la percentuale di raccolta differenziata si attesti tra l’85 e il 90%”.

Diminuisce la produzione di rifiuti

Diminuisce anche la quantità di rifiuti prodotti. Nei comuni che adottano questo tipo di tariffe, la produzione totale pro capite media è pari a circa 590 chili per abitante all’anno (580 nel 2021), mentre la media regionale è di 628 chili per abitante all’anno (637 nel 2021).

Quanto ai rifiuti indifferenziati, nei comuni con questo metodo si attesta intorno ai 94 chili per abitante all’anno (88 nel 2021), a fronte di un valore medio regionale pari a 163 chili per abitante all’anno (177 nel 2021). Ad eccezione di Comacchio, Goro, Ostellato, Cattolica c’è stata una produzione inferiore ai 150 chili e in 80 centri inferiore ai 100 chili.

Come cambia la Tari

A “premiare” i cittadini virtuosi sono le aziende che si occupano della raccolta dei rifiuti. Ad esempio, l’importo della bolletta, a differenza della Tari, viene solo parzialmente calcolato in base alla superficie dell’immobile e al numero degli abitanti per le utenze domestiche o alla categoria di attività svolta. La quota variabile di base delle bollette dipende dal numero dei conferimenti annui stabiliti, se si superano i quali si paga un conguaglio. Le tariffe applicate sono stabilite dall’Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi idrici e Rifiuti (Atersir).

Solo per il 2023 alcuni comuni hanno avviato questo tipo di tariffa in una modalità transitoria durante la quale i conferimenti aggiuntivi non sono stati conteggiati, anche per via delle criticità legate all’alluvione. Dal 2024, invece, tutti i comuni sono a regime.