Guerra Ucraina, in Emilia Romagna il numero maggiore di profughi

L'assessora Irene Priolo: "Sono 18mila". Il contributo di autonoma sistemazione prevede 350 euro al mese per gli adulti e 150 per i minori

Rimini, un gruppo di profughi ucraini ospiti in un Hotel di Rimini (Petrangeli)

Rimini, un gruppo di profughi ucraini ospiti in un Hotel di Rimini (Petrangeli)

Bologna, 28 marzo 2022 - Il grande spirito di accoglienza dell'Emilia Romagna è testimoniato dal numero di profughi ucraini presenti sul nostro territorio. "Stiamo ospitando un quarto delle donne e dei bambini che fuggono dalla guerra", aveva sottolineato il governatore Stefano Bonaccini, e i numeri sono in crescita, come spiega l'assessora alla Protezione Civile Irene Priolo. Per questo giovedì è previsto l'arrivo del capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, per fare il punto della situazione. La prima tappa sarà proprio Bologna. 

Priolo: 18mila profughi in Emilia Romagna

 A margine dell'inaugurazione a Bologna del nuovo hub in Autostazione per l'accoglienza dei profughi ucraini, Priolo ha dichiarato: "Abbiamo quasi 18mila profughi ucraini, il dato è di sabato scorso, pertanto il numero sarà stato superato. Questa mattina abbiamo avuto la Conferenza Stato-Regioni, perché l'ordinanza del capo dipartimento di Protezione civile è quasi prossima all'uscita, all'interno sono previsti tutti gli aspetti concernenti il contributo di autonoma sistemazione per i cittadini e tutta la parte relativa alle convenzioni con il Terzo settore, una nuova gamba di sostegno per 15mila posti".  Anche se nell'ultimo week-end gli arrivi sono calati, continua Priolo, "l'Emilia-Romagna in questo momento è quella che si sta sobbarcando il carico maggiore in termini di numeri, in relazione agli abitanti della nostra Regione. È vero che la Lombardia ha sfiorato quota 20mila - ha detto ancora Priolo -, ma noi siamo a 18mila e abbiamo la metà dei residenti della Lombardia. Quindi l'attenzione che abbiamo chiesto in Conferenza Stato-regioni, rispetto al Terzo settore, è che ci venga data una dotazione di posti in proporzione ai profughi che stiamo accogliendo". 

I contributi saranno rapidi

Priolo ha sottolineato infine che "il contributo di autonoma sistemazione è molto importante e le modalità di erogazione saranno rapide. Gli aventi diritto potranno riscuotere in maniera flessibile il loro contributo. Ad ora sono previsti 350 euro al mese per gli adulti e 150 per i minori, questo riguarda solo i cittadini ucraini".

Il caso Rimini: i profughi non vogliono andarsene

Intanto a Rimini, dove si sono rifugiate ufficialmente circa 3.000 persone fuggite dalla guerra, sono partite le preannunciate operazioni di trasferimento di profughi ucraini dai territori a più alta concentrazione. Ma la maggior parte di loro - segnalano gli albergatori dell'associazione Riviera Sicura - non vuole lasciare la provincia romagnola, dove è presente una comunità ucraina di 5.000 persone, perché qua ha amici e parenti. 

Ucraini via da Rimini tra le lacrime Due su tre rifiutano il trasferimento

Ad oggi l'associazione ospita gratuitamente 700 profughi in 13 strutture ricettive riminesi. Sabato mattina i pullman erano pronti a trasferire i primi 400 dagli hotel verso sette regioni italiane (Liguria, Piemonte, Molise, Abruzzo, Marche, Basilicata e Puglia) su disposizione del Ministero dell'Interno. "L'opera di convincimento dei volontari", raccontano dall'associazione, "ha però fatto sì che in 128 accettassero il trasferimento, ma quasi 700 hanno rifiutato categoricamente spiegando che erano giunti a Rimini per ricongiungimento con familiari o amici".  A confermare le difficoltà dell'operazione, la prefettura stessa. "Il risultato era assolutamente scontato fin dalla vigilia", sottolineano gli albergatori. A scoraggiare ulteriormente il cambio di alloggio, le foto e i video inviati da chi ha accettato il trasferimento e circolati sulle chat di profughi e albergatori che ritrarrebbero "sistemazioni precarie, sporche, infestate da insetti"

Le richieste di Bonaccini

"Avevo chiesto al Governo e hanno ascoltato - ha detto il presidente Bonaccini - da un lato un contributo economico di accoglienza a tutte le famiglie, perché se questa rete dovesse venir meno ci sarebbe un difficoltà maggiore. Secondo, abbiamo chiesto, ed è stato accolto, di alzare il contributo minimo medio per ogni persona ospitata nei centri di accoglienza straordinaria". Ora, in vista dell'atto che sta predisponendo il governo con la protezione civile, ha aggiunto, "ci sarà la richiesta di contributi per gli enti locali: c'è un tema che riguarda la cosiddetta integrazione". 

Cattolica, raccolta fondi e spettacolo del Circo di Kiev

 Cattolica accoglie gli artisti esuli di Kiev e lancia una raccolta fondi per le donne in fuga dalla guerra. Al Teatro della Regina venerdì 1 aprile, alle 21.15, andrà in scena lo spettacolo "Alice in Wonderland" della compagnia Circus Elysium di Kiev. Nella città romagnola fa tappa la compagnia che allo scoppio del conflitto si trovava già in Italia ed è stata poi supportata da una rete di sostegno per dare agli artisti ucraini l'opportunità di continuare la propria tournée. "Nella nostra città arriva non soltanto un meraviglioso spettacolo- spiega il sindaco, Franca Foronchi- ma anche un messaggio di pace e solidarietà". Infatti l'appuntamento ha un duplice intento, prosegue Foronchi: "Permettere agli artisti della compagnia di continuare a lavorare al riparo dalla guerra in atto nel loro Paese, ma anche attivare azioni concrete nel nostro territorio di supporto a donne e bambini profughi".