Riprende la battaglia per la gestione pubblica dei servizi essenziali portata avanti da anni dall’associazione Bene Comune e dal Movimento 5 Stelle Fano. Ieri infatti Luciano Benini, a nome di Bene Comune e 5 Stelle, ha duramente criticato le recenti dichiarazioni del presidente di Aset Giacomo Mattioli riguardo l’aumento delle tariffe dell’acqua nelle bollette che stanno per arrivare ai fanesi nei prossimi giorni. Secondo Mattioli, infatti, la responsabilità degli aumenti sarebbe da attribuire a entità superiori, come l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e l’ATO (Ambito Territoriale Ottimale), ma Benini non ha mancato di sottolineare che nel consiglio dell’ATO siede anche il sindaco di Fano Luca Serfilippi il quale, insieme ad altri colleghi, ha votato favorevolmente per un aumento retroattivo delle tariffe, a partire dal 1 gennaio 2024, una misura che, secondo Benini, è stata dichiarata illegittima da sentenze del giudice di pace e del tribunale di Pesaro, in cui ASET è risultata soccombente. Benini ha quindi rivelato quella che considera la vera dinamica dietro gli aumenti: "Sin dall’insediamento della prima giunta Aguzzi nel 2004 - ha dichiarato Benini -, abbiamo denunciato il fatto che i profitti di ASET e Marche Multiservizi vengono fatti pagare ai cittadini attraverso tariffe elevate, mantenute alte grazie all’ATO, il cui obiettivo sembra essere quello di distribuire gli utili ai Comuni. Questo significa che i cittadini e le imprese pagano tariffe molto più alte del necessario, una sorta di tassa occulta". Secondo la posizione espressa da Bene Comune e M5S Fano, se le tariffe fossero impostate solo per coprire i costi di gestione e gli investimenti, esse sarebbero molto più basse.
L’obiettivo di evitare i profitti derivanti dalla gestione dei servizi essenziali come acqua e rifiuti è al centro della proposta del movimento: "Non solo si abbasserebbero le tariffe - ha aggiunto Benini - , ma si eviterebbe anche di pagare milioni di euro di tasse allo Stato e, altrettanto problematico, al socio privato Hera di Marche Multiservizi". In vista degli aumenti previsti anche per la gestione dei rifiuti, il movimento rinnova una proposta che fa ormai parte della sua agenda politica da anni: alla scadenza degli affidamenti ad ASET e Marche Multiservizi, prevista per il 2028 e il 2029, dovrà essere costituita una società provinciale unica e interamente pubblica per la gestione dei servizi. L’obiettivo principale sarebbe l’eliminazione dei profitti nel settore, con il conseguente abbassamento delle tariffe per i cittadini. "Confidiamo che i cittadini e le imprese, ormai stanchi dei continui aumenti, appoggino la nostra proposta di una gestione completamente pubblica dei servizi essenziali, per garantire finalmente un servizio equo e sostenibile", ha concluso Benini.
Tiziana Petrelli