TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Addio a Bocchini. Ambasciatore del brodetto

E’ morto a 69 anni lo chef del ’Bello e la Bestia’ "Cucinò la zuppa per tutti i ciclisti del Giro d’Italia".

Addio a Bocchini. Ambasciatore del brodetto

Lo chef Daniele Bocchini con il suo mitico pentolone di brodetto da 50 chili

Si è spento al termine di una lunga malattia "Il Bello" del ristorante "Il Bello e la Bestia". Ed ora tutta la città piange "il re del Brodetto" stringendosi attorno al dolore delle sorelle e del figlio. Aveva 69 anni lo chef Daniele Bocchini e da anni lottava contro la leucemia che nella notte tra venerdì e sabato lo ha strappato all’affetto dei fanesi che fino a pochi mesi fa lo hanno visto al suo lavoro, infaticabile.

Il suo ristorante self service, che ora continua l’attività con la socia Cristina, rappresenta un piccolo pezzo di storia del centro storico. Daniele, infatti, aveva trasformato la pescheria ereditata da mamma Floriana, in un luogo di incontro e convivialità molto apprezzato. "Per noi era il fratello maggiore mancante - lo ricordano le sorelle Nicoletta e Loretta Subissati, amiche da oltre 30 anni -. Dani era un ragazzo che aiutava sempre tutti, senza bisogno di chiederglielo. Lui se ne accorgeva sempre ed era sempre pronto. ‘Aspetta un attimo, ci penso io’ era la frase che diceva più spesso. E poi era un lavoratore infaticabile, oltre che un amico ironico e giocoso. Lo si capisce anche dal nome che ha dato al ristorante".

Anche Confesercenti piange la scomparsa del "maestro" nella preparazione della zuppa di pesce fanese che ha contribuito a far diventare il piatto rappresentativo e identitario che è oggi. "Con Daniele abbiamo portato il Brodetto ovunque, in Italia e all’estero - ricorda il presidente provinciale Confesercenti Pier Stefano Fiorelli - in tanti eventi promozionali, da Bologna, alla Bosnia, alla piazza di Fano, fin davanti alle telecamere delle reti nazionali quando, nei primi anni del festival, il piatto e il nostro evento, non erano così conosciuti come adesso. Qualche anno fa, all’arrivo del Giro d’Italia a Saltara, insieme con Daniele preparammo il Brodetto per tutti, giornalisti sportivi e ciclisti: fu un successo memorabile per Confesercenti e per la nostra manifestazione".

"Indimenticabile, inoltre, la sua maxi pentola da 50 chili di pesce, gustosa e colorata, che da sola rappresentava tutta la tradizione e il calore di un territorio e che era diventata simbolo della manifestazione. Daniele è stato anche tra i vincitori della nostra gara e le sue ‘lezioni di brodetto’ hanno saputo raccontare e tramandare i segreti di una ricetta che lui stesso ha contribuito a fare tornare nelle case e nel cuore della gente, oltre che nelle tavole dei ristoranti. Daniele è stato un amico di Confesercenti e un protagonista del Festival del Brodetto: a lui rivolgiamo il nostro grazie più sincero e un commosso ricordo". I funerali lunedì alle 14.30 nella chiesa di San Giuseppe al Porto.