REDAZIONE FANO

Addio brodetto e ’rustita’: il pesce non si trova

Con lo sciopero dei pescatori soffrono i commercianti e i ristoranti. Alcuni hanno deciso di tenere chiuso. Intanto i prezzi si alzano

Soffre la "rustita" e sparisce il Brodetto dalle tavole dei fanesi. Sono questi gli effetti dello sciopero dei pescatori che non solo svuota le pescherie cittadine, ma in alcuni casi fa tenere persino chiusi i ristoranti. E’ il caso del ristorante Alla Lanterna di Flavio Cerioni. "Non è vero che manca il pesce perché ci sono i grossisti che lo importano dall’estero - dice -. Ma è anche vero che se vai al mercato ci sono la metà delle pescherie aperte. Io ho chiuso venerdì dopo pranzo per carenza di pesce. Questo week end starò chiuso. Perché noi lavoriamo esclusivamente col pesce fresco e ci aiutiamo con un po’ di pesce d’allevamento, ma di allevamenti che conosco personalmente. Questo sciopero dei pescatori sta danneggiando la ristorazione, perché la gente sa che c’è questo problema ed evita di prenotare nei ristoranti di pesce. L’ho visto anche da me. Di solito il martedì sono pieno per il weekend, questa settimana no".

Confermano i colleghi Filippo Ravagli della Taverna dei Pescatori e Marco Vegliò del Galeone. "Stamattina il pesce non c’era tutto e costava un po’ di più - dice Ravagli -. Sarebbero da ritoccare i prezzi al piatto, ma in questo periodo che già la gente esce poco è meglio non dare altri motivi per non farlo. E così questo weekend avrà meno margine di guadagno, ma più o meno la fritturina e la grigliatina li ho". "Quando non c’è il mercato nostro per noi ristoratori è un problema - aggiunge Vegliò -. Chi lavora col pesce locale fa difficoltà. Noi invece abbiamo una bella rete di fornitori e in questo periodo lavoriamo con l’Adriatico ma dalla parte della Croazia. Non ci sono tutti i tipi di pesce per cui le trigliette, le mazzole, le nocchie, la sogliola, il pesce della Rustita nostra, non ci sono. E per il Brodetto vale la stessa cosa".

Sorride Tonino Giardini, responsabile di Coldiretti Impresapesca. "Mi fa sorridere che i ristoranti soffrano dato che l’80% dei prodotti ittici sono importati. La flotta da noi è bloccata ma purtroppo il mercato continua anche senza le nostre produzioni che sono ormai residuali. Nelle prossime ore si stabilirà se proseguire lo sciopero. Il problema si riflette per quanto riguarda quella parte piccola, il 20% circa, che va sul mercato del consumato. Forse nelle nostre zone abbiamo un po’ più di pesce fresco sul mercato perché abbiamo più conoscenza e contezza dei prodotti". Al mercato del pesce di piazza Andrea Costa, ieri, c’era tanta gente, poco pescato fresco e tanta tristezza negli occhi dei pescivendoli. "Oggi va male - dice Giuseppina Ceccarelli, pescheria Ezio - perché non abbiamo il pesce, quello che c’è lo dobbiamo prendere da fuori ed è aumentato un paio di euro dappertutto. Non sappiamo neppure come andrà la prossima settimana. Intanto il pesce costa e non si guadagna niente". Silvia Giulini della pescheria Silvia e Matteo: "Il pesce è pochissimo. Cerchiamo di rimediare con un po’ di pesce da fuori e un po’ di decongelato. La gente è poca e io che di solito ho due banconi in questo periodo ne apro solo uno".

Tiziana Petrelli