
Le Mura Malatestiane che sovrastano la ferrovia, per le quali è urgente un intervento di pulizia
Le Mura Augustee aprono a Fano le porte della prestigiosa Fondazione Internazionale Città Murate Lions Club. Ma il riconoscimento internazionale accende anche i riflettori sul degrado delle Mura Malatestiane. L’ingresso della città della Fortuna tra i circa 290 club del mondo (di cui 60 all’estero) è stato infatti ufficializzato nel corso del meeting di chiusura dell’anno sociale del Lions Club di Fano, tenutosi nei giorni scorsi all’Hotel Augustus. Un traguardo reso possibile dal lavoro dei soci fanesi e dalla documentazione messa a disposizione dal Centro Studi Vitruviani, che ha visto protagonista l’ingegnere edile architetto Francesca Amadei, autrice della candidatura e referente del club per il progetto. Il riconoscimento valorizza il patrimonio murario fanese a partire dalle Mura Romane, tra le meglio conservate del periodo augusteo fuori Roma, fedeli alle prescrizioni di Vitruvio nel "De Architectura".
Ma proprio partendo da questo orgoglio cittadino, la serata si è trasformata anche in un’occasione per denunciare lo stato di abbandono di un altro tratto importante delle mura cittadine, quelle Malatestiane, che sovrastano la ferrovia. Durante il meeting, Francesca Amadei ha raccontato l’esperienza al XXI Congresso della Fondazione svoltosi ad aprile a Osimo, nella prestigiosa sede della Lega del Filo d’Oro, dove si è discusso di "Mura visibili, mura nascoste e mura invisibili". A chiudere la serata fanese è stato l’intervento di Dino Zacchilli, presidente del Centro Studi Vitruviani, che ha illustrato il progetto di rilievo e digitalizzazione delle Mura Augustee e della Porta d’Augusto, realizzato con l’Università Politecnica delle Marche: un vero e proprio "gemello digitale" in via di completamento.
Il dibattito che ne è seguito ha acceso un campanello d’allarme: diversi soci hanno puntato il dito contro lo stato di incuria delle Mura Malatestiane e rivolto un appello all’amministrazione comunale affinché si attivi presso le Ferrovie dello Stato per interventi di pulizia della vegetazione infestante e successivo restauro. Un invito a non dimenticare che valorizzare il passato, per Fano, è anche preservare ciò che rimane in piedi con dignità, ma rischia il degrado.
Tiziana Petrelli