TIZIANA PETRELLI
Cronaca

"Al Lido la sicurezza è diventata un optional?"

"La sicurezza non può essere un optional, né un lusso privato: è un diritto di tutti". Dopo l’ennesimo episodio di...

"La sicurezza non può essere un optional, né un lusso privato: è un diritto di tutti". Dopo l’ennesimo episodio di violenza avvenuto al Lido nei giorni scorsi all’ora dell’aperitivo, la preoccupazione tra gli operatori della movida fanese si fa concreta. Non solo parole, ma azioni: gli imprenditori della zona, esasperati, hanno deciso di attivare una vigilanza privata coordinata, finanziata dagli stessi locali. Una risposta autonoma alla mancanza di controlli visibili, soprattutto nelle ore calde del fine settimana. "Abbiamo bisogno di sentirci al sicuro mentre lavoriamo – spiega Cristian Ciaroni, uno dei commercianti del Lido che si sono associati –. Ci sono situazioni fuori controllo, con persone che diventano pericolose. Per questo stiamo organizzando un servizio di sicurezza notturna, con buttafuori che possano fungere da deterrente e presidiare il quartiere in attesa delle forze dell’ordine".

Intanto sul fronte istituzionale arriva l’annuncio del deputato fanese della Lega Mirco Carloni: sei nuove unità della Polizia di Stato verranno assegnate alla provincia di Pesaro e Urbino grazie all’intervento del ministro dell’Interno Piantedosi e del sottosegretario Molteni. Tuttavia Fano resta esclusa da questa nuova ondata di rinforzi. Lo stesso Carloni ha sottolineato come "permanga una grave carenza di organico nel Commissariato fanese, che negli ultimi mesi ha dovuto fronteggiare situazioni di violenza e vandalismo senza risorse adeguate". A ribadirlo è anche la Lega Fano, per voce del segretario Alessandro Brandoni: "Accogliamo con favore il potenziamento a livello provinciale, ma Fano non può restare scoperta. Gli ultimi fatti di cronaca dimostrano quanto sia urgente un presidio più capillare sul nostro territorio. Chiediamo con forza che almeno parte di queste nuove unità vengano destinate anche al nostro Commissariato, da troppo tempo in sofferenza".

Nel frattempo gli imprenditori non stanno a guardare. "Intanto abbiamo deciso di proteggerci da soli – conclude Ciaroni –. Lo facciamo per noi, per i clienti e per i residenti. Ma non può essere questa la normalità. Vogliamo collaborazione e risposte concrete. La sicurezza non può essere un optional, né un lusso privato: è un diritto di tutti".

Tiziana Petrelli