Guardia medica: Mondavio va, Mondolfo chiusa tre volte su quattro

Disparità nei turni garantiti nelle sedi di continuità assistenziale della Valcesano: Mondolfo attiva solo il 27,5% dei turni, Mondavio il 90%, Pergola in 11 occasioni. La carenza di medici mette a rischio l'assistenza.

Bene Mondavio, male Pergola, molto male Mondolfo. Differenze importanti sui turni garantiti nelle tre sedi di continuità assistenziale della Valcesano, a riprova che la coperta (il numero dei medici) è decisamente corta e insufficiente a garantire il funzionamento a pieno regime, o quasi, delle postazioni. Da oggi al 31 maggio a stare peggio di tutte sarà la guardia medica di Mondolfo, ubicata nell’ex ospedale ‘Bartolini’, che su 29 turni totali sarà attiva soltanto in 8: quelli diurni dei tre sabati (dalle 10 alle 20) e delle tre domeniche (dalle 8 alle 20) e nei notturni, dalle 20 alle 8 del mattino successivo, di venerdì 17 e di sabato 25. In pratica, il 27,5% delle volte. In tutte le altre notti gli utenti di Mondolfo, Marotta e San Costanzo, circa 18mila persone, dovranno rivolgersi alle guardie mediche di Fano o Mondavio, sempre che non decidano di ricorrere al pronto soccorso del ‘Santa Croce’.

Situazione più rosea per il presidio di Mondavio, che ha la propria sede nei locali del Distretto Sanitario, dove la percentuale di presenza del medico sarà del 90%: 26 turni su 29. Si tratta di tutti quelli diurni, eccezion fatta per domenica 19, e di tutti i notturni tranne quelli del 18 e 19. In certi casi l’orario sarà un po’ ridotto (i giornalieri di domenica 12 e domenica 26, anziché dalle 8 alle 20, saranno coperti dalle 8 alle 14; e alcuni notturni termineranno alle 6 invece che alle 8), ma sapere che la guardia medica sarà presente 9 volte su 10 per i cittadini mondaviesi, di Terre Roveresche, Monte Porzio e Fratte Rosa è comunque un’ottima notizia. A Pergola il dottore sarà presente in 11 turni: i giornalieri del 18 e del 26 e nei notturni del 12, 15, 16, 18, 19, 22, 23, 29 e 31. Qui, però, quando la guardia medica è chiusa ci si può rivolgere al Ppi dell’ospedale.

Sandro Franceschetti