
di Claudio Salvi
Questa sera alla Rocca Malatestiana (ore 21), andrà in scena lo spettacolo Led Zeppelin il martello degli Dei, produzione dell’Orchestra Sinfonica Rossini su arrangiamenti di Roberto Molinelli.
La sezione "elettrica" è stata affidata ad una delle migliori cover band degli Zeppelin, i White Summer mentre i testi dello spettacolo saranno recitati da Giuseppe Esposto e Fabrizio Bartolucci.
Ma Fano è anche la città di uno dei più noti collezionisti di chitarre, Davide Diotallevi che possiede dei pezzi unici firmati dallo stesso leader dei Led Zeppelin, Jimmy Page. Come è nata la sua passione per la musica dei Led Zeppelin?
"E’ nata dopo aver visto il film The song remains the same. Sono rimasto folgorato dalla potenza del suono e dalla padronanza del palco: era il 1984". Quando ha deciso di iniziare a raccogliere memorabilia ed in particolare chitarre appartenute a Jimmy Page?
"Ho iniziato da subito a cercare quel poco che si trovava. Qualche libro, dei poster. Ma il desiderio era una chitarra, una Gibson Les Paul standard che sono riuscito ad acquistare con lo stipendio di una stagione da cameriere. Internet ancora non c’era".
Quante chitarre possiede oggi?
"Oggi possiedo tutti i modelli che ha suonato Jimmy Page negli anni: Martin, Gibson, Fender Danelectro. Ho iniziato con le serie economiche per poi passare a quelle firmate".
Quale è stato il suo ultimo acquisto?
"Il mio ultimo acquisto è stata la numero 19 di 25 firmata nel modello #1".
Quale il pezzo più prezioso della sua collezione?
"La più importante della collezione è la doppio manico (la numero 7 di sole 25 firmate da Page".
Ci può dire quanto ha speso in questi anni per acquistare tutte le chitarre?
"Diciamo che sono stato lungimirante nell’acquistare questi pezzi. Li ho presi nel momento giusto: ai prezzi di oggi sarebbe improponibile; almeno per me". Altri collezionisti le hanno offerto del denaro per alcuni suoi pezzi?
"Conosco quasi tutti i miglior collezionisti al mondo. Ho una ottima collaborazione; il più importante è Pat Foley ex direttore generale della Gibson. Ha collaborato con Jimmy page visionando personalmente le sue Gibson originali per poi produrre le 25 copie. C’è chi me le chiede come io faccio il contrario". Dorme tranquillo con tutti questi cimeli?
"Dormo tranquillo perché tutti i pezzi sono in un posto molto sicuro non certo in casa".
Lei ha incontrato Jimmy Page. Che cosa gli ha chiesto?
"A Londra vado appositamente per provare ad incontrare Page. Non sempre è facile. Diciamo che ho le mie "talpe" che sanno quando Jimmy si trova in città perciò a casa. Se è casa prima o poi esce e di solito è sempre disponibile. Anche perché io vado sempre solo. Mi ha regalato un suo foulard che conservo gelosamente. Poche parole ma sorride quando gli faccio vedere la mia collezione in foto e gli dico sempre che lavoro per lui".