TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Michele Pietrelli morto a 53 anni. "Si era fatto vedere dal cardiologo"

Il giorno prima aveva tagliato un traguardo importante per un ciclista dilettante: 10mila chilometri macinati in un anno

Michele Pietrelli, 53 anni, ingegnere. La sua passione era il ciclismo

Fano (Pesaro e Urbino), 31 dicembre 2019 - Il giorno prima aveva tagliato un traguardo importante per un ciclista dilettante: 10mila chilometri macinati in un anno. L’aveva fatto trascinando da Marzocca a Fano tutto il gruppo della Fanese, pedalando controvento in testa al lungo biscione di cicloamatori fanesi. Uno sforzo che apparentemente non sembrava aver intaccato la robusta fibra di Michele Pietrelli, 53enne fanese di professione ingegnere, ciclista per passione. Ieri pomeriggio, però, mentre si trovava in visita a casa della madre, il suo cuore ha smesso improvvisamente di battere. Sarà ora l’autopsia a chiarire i motivi di una tragedia che ha lasciato pietrificati e interdetti i suoi compagni di squadra.

«L’ho visto ieri (domenica, ndr) con tutti gli altri in occasione dell’aperitivo degli auguri di fine anno" racconta senza riuscire a trovare le parole Valter Iacomucci, presidente della società sportiva dilettantistica Fanese che fino a ieri contava 86 soci. Una società che ha 12 anni di storia, 9 dei quali segnati dalla presenza attiva di Pietrelli che faceva parte del direttivo. "Ci saremmo dovuti vedere stasera (ieri, ndr) - racconta sconvolto Giuseppe Leone - perché stavamo organizzando una manifestazione ciclistica per domenica… Ieri siamo stati tutto il giorno insieme, ho fatto 50 chilometri a ruota di Michele. Perché lui era un altruista. Abbiamo fatto un’uscita di gruppo e si sa che c’è sempre qualcuno che resta un po’ indietro. Allora lui si è messo avanti a tutti e ha pedalato facendo strada agli altri. Io stavo dietro e gli davo il ritmo. E’ difficile descrivere quello che ho nel cuore in questo momento".

Ha la voce rotta, Leone. "Ieri era felice perché aveva festeggiato i 10mila chilometri, che non sono tantissimi se si considera che io quest’anno ne ho fatti 22mila. Ma i ciclisti del sabato e della domenica, quelli che gli altri giorni lavorano come faceva lui, generalmente ne fanno 4mila l’anno. Per cui lui era molto fiero". Riservato, sempre pronto ad aiutare, affidabile. Così lo ricordano quanti lo conoscevano. "C’era sempre quando avevi bisogno di lui. L’anno scorso aveva voluto lasciar posto nel direttivo a ragazzi più giovani, perché si appassionassero alla vita del gruppo. Quest’anno però avevamo voluto tutti che tornasse nel direttivo perché era una figura essenziale, partecipativa" sottolinea Leone, che non si capacita della morte dell’amico. "In passato aveva avuto qualche problema di salute, per questo era sempre controllatissimo. Proprio di recente era stato dal cardiologo…".