TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Quando il teatro si fa a scuola si diplomano dei veri ’Fuoriclasse’

Al via da domani a venerdì al cinema Politeama la rassegna che coinvolge 180 studenti . Nove gli spettacoli, che spaziano da Marcovaldo a Ulisse, dalla natura a Teheran.

Uno degli spettacoli delle passate edizioni. Siamo giunti alla ventunesima

Uno degli spettacoli delle passate edizioni. Siamo giunti alla ventunesima

Nel cuore di ogni bambino e ragazzo che calcherà il palco del Politeama nei giorni del 28, 29 e 30 maggio, c’è molto più di un copione imparato a memoria. C’è la conquista di uno spazio per esprimersi, la gioia di condividere un’emozione, la forza di raccontare il proprio mondo con coraggio. È questo il senso più profondo di "Fuoriclasse – Festival del Teatro della Scuola", la manifestazione giunta alla sua ventunesima edizione, che a Fano non è semplicemente un evento culturale, ma un vero percorso educativo, dove il teatro diventa palestra di relazioni, di cittadinanza, di consapevolezza.

Ideato e coordinato da Teatro Linguaggi, con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura e delle direzioni didattiche cittadine, il festival coinvolge quest’anno oltre 180 studenti di tutte le età in nove spettacoli, frutto di mesi di lavoro condiviso tra insegnanti, esperti e ragazzi. Un’edizione speciale, anche per il cambio di sede: per la prima volta sarà il Politeama ad accogliere gli spettacoli, grazie alla sinergia costruita tra scuole e istituzioni. "Il teatro – spiega Fabrizio Bartolucci, direttore artistico e anima del progetto – è un linguaggio potente, che permette ai ragazzi di scoprire se stessi, di confrontarsi con gli altri, di dare forma alle proprie emozioni. In questi ventuno anni, Fuoriclasse ha saputo crescere insieme alla città, trasformandosi in un momento atteso e partecipato, dove bambini e adolescenti portano in scena storie che parlano di loro, ma anche di noi". E i temi trattati sono tutt’altro che scontati.

Si va dalle emozioni e le sfide dell’infanzia alle grandi questioni sociali, ambientali e culturali. Dal Marcovaldo di Calvino ai viaggi di Ulisse, dal rispetto della natura all’identità, passando per la speranza che attraversa le onde del mare o le strade di una Teheran immaginaria, dove il vento della libertà torna a soffiare tra le note di un pianoforte. Ogni spettacolo è il risultato visibile di un lungo lavoro invisibile, che si sviluppa in classe, nelle ore di laboratorio, nei pensieri dei ragazzi che imparano ad ascoltare, a stare insieme, a mettersi in gioco. Un’esperienza che merita rispetto, sostiene Bartolucci, perché "è un processo profondo, che riguarda la costruzione della propria personalità e l’espressione autentica di sé. I bambini e i ragazzi non fingono: quando recitano, si raccontano davvero".

L’assessore alla Cultura Lucia Tarsi lo definisce "un progetto educativo e culturale tra i più preziosi per la nostra città. Garantirne la continuità è stata una scelta doverosa: qui si cresce insieme, in una comunità che si ascolta e si rispecchia". Fuoriclasse XXI sarà anche una festa del pubblico: adulti e giovani spettatori potranno assistere agli spettacoli (inizio ore 20.30) acquistando i biglietti (8 euro adulti, 5 euro ragazzi) direttamente al botteghino del teatro. Ma, soprattutto, sarà la celebrazione più autentica di un’idea semplice e rivoluzionaria: dare voce ai ragazzi è il modo più concreto per costruire futuro.