Fano, 6 dicembre 2022 - Lo Scimitar , il ristorante galleggiante, chiuso da tre anni, della Coomarpesca (la cooperativa dei pescatori che ha dato vita alla catena del PesceAzzurro), sarà spostato domani mattina dalla darsena centrale, dov’è attualmente ormeggiato, al vicino scalo d’alaggio. Il trasferimento dello scafo, anche se la concessione è in vigore fino al 2025 (con possibilità di proroga fino al 2033), è stato disposto dall’Ufficio circondariale marittimo per ragioni di sicurezza: le strutture di ormeggio, a causa del maltempo, hanno subito danni tali da mettere a rischio la galleggiabilità del natante.
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Si soddisfa, così, la richiesta della Lega che proprio tre giorni fa, attraverso il capogruppo Gianluca Ilari, aveva sollevato il problema della permanenza, nella darsena centrale, di "un catafalco improduttivo nel luogo sbagliato". Lo Scimitar potrebbe rimanere nello scalo d’alaggio almeno fino al 20 febbraio quando si saprà dal Ministero della Cultura se l’imbarcazione rientra tra i beni storico-culturali da tutelare. Fino ad allora sarà anche sospesa la demolizione, soluzione a cui la Coomarpesca si era decisa vista la difficoltà di trovare un compratore e perfino di cederla gratuitamente ad un privato.
La richiesta della tutela della Scimitar, come bene dal valore storico e culturale, è stata avanzata dalla Soprintendenza delle Marche al Ministero della Cultura perché si tratta di una ex nave della Marina Militare Britannica al servizio di Sua Maestà la Regina Elisabetta d’Inghilterra. Costruita dai cantieri Vosper Thornycroft di Porchester, la nave, una motosilurante, fu varata il 3 dicembre 1969 insieme alle gemelle Ferocity e Brave. Utilizzata come nave d’addestramento della Marina Militare Britannica, lo Scimitar ha partecipato nel 1977 al Giubileo d’argento della Regina Elisabetta, in occasione dei suoi 25 anni di Regno. Nel 1980 lo Scimitar termina la sua storia militare, successivamente finisce all’asta per ben due volte, subisce un incendio negli anni ‘90, fino ad arrivare al 2006 quando la Coomarpesca decide di trasformarlo in un ristorante galleggiante con tre sale chiuse e due ponti, per una capacità di accoglienza totale di 150 persone.
Se sarà riconosciuto il suo valore storico, per lo Scimitar si potrebbe aprire una nuova fase e diventare parte del progetto di valorizzazione turistico-culturale della marineria fanese, avviato dall’Amministrazione comunale e in particolare dall’assessore al Turismo Etienn Lucarelli. Da capire come sarà possibile trasformare un ex motosilurante ed ora ristorante-galleggiante, in un bene attrattivo turisticamente e che diventi strumento di promozione del borgo marinaro. Il suo momentaneo trasferimento farà, comunque, contenti i bar e ristoranti di quell’angolo di città a cui "il catafalco abbandonato" ostruiva la vista del mare e del porto.