
L’installazione staccata. Costanza Ciarlantini: «. Un gesto che ferisce nel profondo»
Sparisce il cartello in memoria delle vittime di femminicidio: goliardata o mancanza di rispetto? Se lo chiede Costanza Ciarlantini dell’associazione Cante di Montevecchio Onlus che lo aveva apposto sulle pareti dell’edificio di via Francesco Palazzi, all’angolo con Via Negusanti, assieme agli altri operatori del Cante che ogni giorno lottano per i diritti civili, umani e sociali.
"A Fano ignoti hanno rimosso l’installazione che avevamo realizzato, riportando tutti i nomi delle donne uccise dalla violenza maschile - dice - . Un’installazione artistica potente, con i nomi di quelle donne strappate alla vita dalla violenza maschile, che ora giace chissà dove. Rubato? Una goliardia? Rimosso per cancellare un problema scomodo che non si vuole vedere? Qualunque sia la motivazione, il risultato è lo stesso: un gesto che ferisce profondamente, che dimostra una mancanza di rispetto intollerabile verso le vittime e le loro famiglie. Il cartello, con i suoi nomi e le sue cifre era un simbolo di solidarietà, un modo per dare voce a chi non ce l’ha più. E ora che non c’è più, il vuoto che ha lasciato è profondo". Per la Ciarlantini, questo gesto, per quanto grave, può essere comunque un’occasione per riflettere. "Dobbiamo interrogarci su quanto la nostra comunità sia davvero sensibile al tema della violenza di genere - prosegue -. Chiederci se stiamo facendo abbastanza per combattere questo fenomeno. È il momento di alzare la voce, di dire basta all’indifferenza. Di pretendere che le istituzioni, l’associazionismo, la cittadinanza si impegnino concretamente per proteggere le donne e prevenire la violenza. Educare tutti noi e le nuove generazioni al rispetto e alla parità è la priorità. Solo così potremo costruire una società in cui nessuna donna debba più temere per la propria vita".
Intanto nel loro piccolo, gli operatori del Cante hanno già provveduto a farlo rifare. "Sarà di nuovo lì a partire dai prossimi giorni, a testimoniare che non si può cedere su nulla quando parliamo di violenza contro le donne".
ti.pe.