Tentato omicidio di Pasquetta, Cicerchia resta dietro le sbarre

Il giudice: "Soggetto pericoloso"

Matteo Cicerchia

Matteo Cicerchia

Fano, 2 agosto 2019 - Niente domiciliari per Matteo Cicerchia, il 27enne fanese arrestato a Pasquetta per aver tentato di accoltellare, strangolare e travolgere con l’auto l’ex compagna, Elisa Furlani, e la loro bimba di 5 anni. Una tragedia sventata grazie all’intervento di Gabriele Ottaviani, 40enne pesarese, che aveva assistito dalla finestra della sua casa in strada San Nicola, all’aggressione di Cicerchia (VIDEO). Il gip Giacomo Gasparini ha infatti respinto la richiesta del difensore del 27enne, l’avvocato Giovanni Orciani, il quale all’incidente probatorio dell’altro giorno, aveva presentato domanda di arresti domiciliari al posto del carcere per motivi di salute.

«È dimagrito 15 chili in 3 mesi – ha fatto presente l’avvocato – e la cura di psicofarmaci a cui lo sottopongono non è adeguata, anzi, lo sta devastando». Argomenti che non hanno convinto Gasparini. Il quale, nella sua ordinanza, ha ribadito la sussistenza delle esigenze cautelari e quindi della necessità di tenere Cicerchia in cella. «L’indagato è un soggetto di non comune pericolosità – scrive Gasparini – avendo ceduto a impulsi di violenza marcata a danno dell’ex compagna, della figlia minore e di un loro soccorritore».

Ma è passato anche troppo poco tempo dai fatti per ipotizzare che Cicerchia «si asterrà dal portare ancora danno alle vittime se lasciato libero di determinarsi come accadrebbe con gli arresti domiciliari». Orciani aveva chiesto anche il braccialetto elettronico. Ma neppure questo sarebbe sufficiente secondo il gip. «È noto – continua – che si tratta di apparati che possono essere disattivati anche senza particolari competenze tecniche e che in ogni caso avvertono solo dell’evasione in atto». «Sono molto deluso dalla decisione – commenta l’avvocato Orciani – perché in fretta e furia il consulente ha solo escluso patologie psichiatriche, con conseguente pericolosità sociale di Matteo, e in relazione a questo era il quesito relativo alla compatibilità con il carcere, perché in caso affermativo la stessa sarebbe stata da escludere.

Dopodiché è evidente che Cicerchia abbia problemi di psiche, sennò non lo avrebbero intossicato con psicofarmaci da oltre 5 anni, come confermato dal consulente, oppure i pazzi sono altri. Il consulente ha anche confermato gli effetti collaterali devastanti derivanti da tale abuso. Infine non è vero che Cicerchia non abbia particolari patologie evidenti, un ragazzo di 26 anni che non mangia e vomita continuamente perdendo 15 kg in 3 mesi, circostanza confermata dal Consulente. Ci batteremo in tutte le sedi».

e. ros.