BENEDETTA IACOMUCCI
Cronaca

Trappola trading online: “Tanti truffati a Fano, persi migliaia di euro”

C’è chi ha ne buttati via anche 280mila, chi ha venduto delle attività. L’avvocato Bisello: “Vi spiego qual è la tecnica e come difendervi”

Il trading online può nascondere l'insidia della truffa: i consigli per non cadere nella trappola

Il trading online può nascondere l'insidia della truffa: i consigli per non cadere nella trappola

Fano, 16 aprile 2025 – C’è un ‘cluster’ di truffati a Fano. Un’anomala concentrazione di vittime del trading online. Qualcuno ha perso anche 280mila euro ed ora conta di recuperare almeno qualcosa, affidandosi all’avvocato Floro Bisello, dirigente nazionale Ausbef, che difende gli utenti di servizi bancari e finanziari.

Avvocato, come mai questa concentrazione nel fanese?

“La spiegazione che mi sono dato è che c’è un passaparola tra amici e conoscenti che, probabilmente anche in buonafede, pensano di dare un consiglio per far fruttare i propri risparmi”

Quanti assistiti a Fano?

“Una decina, con cifre anche molto importanti: da 85mila fino a 280mila”

Come vengono agganciate queste persone?

“La maggior parte tramite messaggini sui cellulari e social. Ti propongono prodotti finanziari ’altamente sicuri’. Quello è l’amo, il phishing. Poi intervengono con raffinate tecniche di ’ingegneria sociale’”.

Cioè?

“Fanno leva sulle emozioni. Le manipolano per indurti ad agire in un certo modo. Sono molto bravi, li ho sentiti in azione”.

Le vittime sono persone istruite, con un certo grado di cultura, anche finanziaria?

“Assolutamente sì, sono laureati, imprenditori, addirittura un bancario. Hanno uno stipendio sicuro, perché per poter effettuare quegli investimenti devi avere un capacità economica importante, sennò i truffatori neppure ti prendono in considerazione”.

E cosa propongono?

“All’inizio, dopo che la vittima ha abboccato, ti propongono un investimento basso, magari di 200 euro. A quel punto forniscono le credenziali per accedere a un sito che fa sempre capo a una società inglese, poi capiremo perché. Tu entri nella pagina interattiva, vedi la curva del tuo investimento che va su e giù”.

C’è una persona fisica con cui rapportarsi?

“Sì, sei seguito da un broker in carne e ossa, si diventa amici, e la cosa ti mette a tuo agio, ti fa stare tranquillo anche perché, ripeto, sono molto bravi a far leva sulle emozioni. Pian piano vedi che i tuoi 200 euro sono diventati 3mila, così continui a investire, e la curva sale ancora, fino a 10mila, 50mila... Una delle ultime persone che sono venute da me è arrivata a dare 160mila euro che ne hanno fruttati 80mila. A quel punto ha chiesto di sbloccarli. E lì sono nati i problemi”

Cosa succede?

“Loro cominciano a dire che non si possono sbloccare, perché siccome la loro sede è in Inghilterra, dopo la Brexit è richiesto il pagamento di tasse onerosissime. Oppure dicono che per sbloccare i soldi bisogna prima versare la provvigione del 20% a loro”

Li prendessero dal conto...

“Ti dicono di no, perché ‘loro non hanno le credenziali’. Deve essere il cliente a fare un ulteriore versamento. C’è chi prende prestiti pensando che tanto, una volta pagato, otterrà lo sblocco del suo tesoretto”.

Invece?

“Invece loro ti ricontattano perché nel frattempo è emersa una nuova regola e servono altri 20mila euro... e così via. E tu ti aggrappi a questa speranza. Ti mandano messaggi rassicuranti, ti dicono siamo amici, non ti preoccupare... Un impiegato di Fano ha investito 25mila euro e gli è stato prospettato un guadagno di 200mila euro in pochi mesi. E’ tutto estremamente veloce, non devono darti il tempo di accorgerti della stranezza. Ovviamente, anche a lui hanno chiesto 10mila euro per lo sblocco”

A un certo punto però questo balletto finisce...

“Certo. Il cliente si arrabbia, cominciano a litigare e il contatto si interrompe. Spariscono. Tutto sta a capire il ’gioco’ prima possibile. Ho un cliente fanese che ha investito 280mila euro, tutto il guadagno della vendita della sua attività. Diceva che l’investimento gli aveva fruttato 2 milioni. Anche una donna di Fano ha investito tutti i soldi dell’attività venduta: 160mila euro”.

Tutto materiale per lei e per la Polizia postale...

“So che gli agenti si occupano ormai principalmente di questo. Perché questa gente getta l’amo su grandi masse, e su 100mila quei 2/3mila da spremere alla fine li trovi”

Quanto casi segue in tutto?

“Contando anche i casi fuori provincia una quarantina, in provincia sono una trentina. Ma adesso c’è il filone di Fano”.

Si recupera qualcosa?

“Bisogna vedere dove le società hanno la sede effettiva. Se sono in Romania, Lituania... è difficile. In altri casi siamo riusciti a trattare anche sull’80%. Perché magari le società hanno già molte denunce e non ne vogliono altre”.

Come ci si può difendere?

“Relazionandosi con un professionista: nella propria banca, dall’avvocato, dal commercialista, da un’associazione di consumatori. Mai fare da soli”