
Ada Natali è stata la prima sindaca d’Italia
Ada Natali nasce a Massa Fermana (in provincia di Fermo) il 5 marzo 1898. Questa donna straordinaria è stata tante cose insieme: maestra elementare, dottoressa in Giurisprudenza, partigiana e deputata comunista. La grande storia, quella ufficiale, la ricorda per essere stata la prima sindaca d’Italia (dal 1946 al 1959). Era la secondogenita del socialista Giuseppe Natali – anch’egli, peraltro, fu sindaco di Massa Fermana – e di Argia Germani, la quale impartì alla nostra Ada un’educazione saldamente cattolica. Per la polizia fascista era "sovversiva e pericolosa"; per tutti, lì in paese, era la maestra Ada, quella che nel pomeriggio faceva il giro per le strade di Massa Fermana a controllare che i ragazzini studiassero e li prendeva a scappellotti se baravano, che andava ad insegnare a leggere e a scrivere ai contadini analfabeti. Maestra non per mestiere ma per vocazione. Quando si iscrisse a Giurisprudenza (nell’ateneo maceratese) fece richiesta per poter insegnare in un paese non troppo lontano dalla sede universitaria. Fu quindi mandata ad Apezzana di Loro Piceno, una località dove non c’erano neppure le strade.
Così la nostra Ada, quando doveva recarsi all’Università, era costretta a percorrere a piedi sentieri faticosissimi, per prendere poi, a Passo Loro, un pullman per Macerata. Nonostante ciò, la ragazza, dotata di caparbietà e tenacia, riuscì a laurearsi. Aderì attivamente alla "Guerra di liberazione", partecipando peraltro alle battaglie di Pian di Piega e San Ginesio. Terminata la guerra, tornò al suo lavoro ordinario di maestra. Nel 1946, Ada Natali, esponente del Pci, venne eletta sindaca. Sempre nel 1946, istituisce nel suo Comune le "colonie" (un modo per assicurare un piatto di minestra ai piccoli delle famiglie più indigenti).
Nel 1948 venne eletta alla "Camera dei Deputati" (sarà onorevole fino al 1953). Negli anni Cinquanta, ingaggiò delle memorabili battaglie perché le operaie delle fabbriche marchigiane potessero ottenere regolari contratti di lavoro. Quando si ritira a vita privata, la maestra Ada non interrompe i rapporti con il movimento di emancipazione femminile né quelli con i dirigenti del Partito Comunista. Cattolica praticante, ha mantenuto un forte legame con il clero locale sino alla morte (che la colse il 27 aprile 1990). Ad Ada Natali è stata intitolata sia una via di Massa Fermana sia la biblioteca comunale di Monte Urano.