
Dopo essere stato trasportato al pronto soccorso completamente ubriaco, si era reso protagonista di una notte brava per poi essere...
Dopo essere stato trasportato al pronto soccorso completamente ubriaco, si era reso protagonista di una notte brava per poi essere rintracciato e bloccato dalla polizia. Nei guai era finito un 36enne di origini napoletane, residente a Fermo con trascorsi di tossicodipendenza che è finito sotto processo. L’uomo, che è comparso alla sbarra ieri, è stato condannato a tre anni di reclusione per i reati di furto aggravato, rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Erano da poco passate le 18 dell’agosto scorso quando il giovane era stato fermato dai carabinieri mentre stava dando in escandescenze per la via della città. Una volta bloccato, , i militari dell’Arma avevano allertato i sanitari del 118 per eventuale tso. Ma il 36enne, messo in osservazione in una stanza dove erano presenti anche altri pazienti, approfittando dell’assenza temporanea dei sanitari, aveva sottratto la borsa ad una badante, per poi introdursi negli spogliatoi del personale e colpire medici ed infermieri, a cui erano stati sottratti documenti e carte di credito, un pc, occhiali, tre telefonini, una carta Postepay e uno zainetto contenente anche un coltello. E’ proprio con il coltello che il malvivente aveva minacciato un uomo facendosi consegnare il suo telefonino, per poi rubare una bicicletta e provare a far perdere le proprie tracce. Sul posto era subito intervenuta la polizia che in poche ore aveva rintracciato e bloccato il malvivente, nonostante il suo tentativo di aggredire gli agenti. La refurtiva è stata quasi interamente recuperata e restituita ai legittimi proprietari. Il 36enne, dopo aver trascorso la notte in una camera di sicurezza della questura, era comparso davanti al gip del tribunale di Fermo che per lui aveva disposto l’obbligo di firma quotidiana in un ufficio delle forze dell’ordine.
f.c.