
"Il vino, è tale in quanto alcolico. Diversamente è una bevanda". Sono le parole di Michele Di Ruscio, titolare della...
"Il vino, è tale in quanto alcolico. Diversamente è una bevanda". Sono le parole di Michele Di Ruscio, titolare della Cantina Terra Fageto di Pedaso, di storica conduzione familiare da tre generazioni.
Di Ruscio, avete avuto richieste di vino dealcolato?
"Una richiesta che può dirsi timida ma che abbiamo stroncato sul nascere perché il mercato è pressoché irrisorio. Poi perché l’etica della produzione di vino della nostra cantina non può coincidere con la produzione di un analcolico. I due prodotti non sono paragonabili".
Crede che il mercato di vino analcolico, possa esplodere a seguito dell’entrata in vigore del nuovo codice della strada?
"No, in primis perché il vino fa parte della nostra tradizione ormai millenaria. Lo si accosta al cibo e diventa gusto, salute e stile socio culturale. Poi chi ama bere il vino in quanto appassionato e ricercatore di identità e carattere, rifiuta un surrogato".
Quindi, secondo lei, il codice della strada non influisce nella scelta di vino analcolico?
"In merito al nuovo codice ritengo sia stata fatta una campagna di comunicazione sbagliata, arrivata al consumatore come una sorta di allarmismo sul consumo di vino. Questo contesto ha creato una preoccupazione inutile. Mi piace pensare che l’abbinamento che è stato fatto tra nuovo codice della strada e consumo di vino, porterà ad una maggior conoscenza del buon vino e alla sue proprietà benefiche".
Se si dovesse verificare un’inversione del trend di richieste di mercato di vino analcolico, prenderebbe in considerazione l’idea di produrne?
"No. Oltre l’etica di produzione aziendale va considerato che produrre vino dealcolato richiede ingenti investimenti, tanto che attualmente viene prodotto da chi fa grande distribuzione".
A fronte della timida richiesta di vino analcolico, l’azienda ha mantenuto i livelli di vendita normali o c’è stata un’oscillazione potenzialmente determinata dal nuovo codice della strada?
"Gennaio è da sempre il mese più lento per le vendite. Usciamo dal Natale, dal capodanno, dal mese di dicembre caratterizzato da un mercato molto attivo. Quindi il leggero trend in negativo verificatosi, per noi non va attribuito ad un cambiamento di abitudini nel consumo di vino, ma alla normalità che si ripete annualmente".
Lei ha assaggiato vino analcolico?
Si. Ribadisco: non è vino, perché l’alcol è la componente essenziale che conferisce carattere, corpo e identità al vino stesso".
Suo nonno è stato fondatore di Terra Fageto. Cosa avrebbe detto, secondo lei, del vino analcolico?
"Nonno è stato sempre un uomo innovativo ma avrebbe definito tutto questo, un controsenso".
p. p.