ANGELICA MALVATANI
Cronaca

Allarme influenza: "Siamo vicini al picco. Occhio a febbre alta e gastroenterite"

Paolo Misericordia, segretario regionale della federazione medici di famiglia: "Bisogna stare a casa, almeno una settimana di riposo. La tosse dura poi abbastanza a lungo, bisogna avere pazienza"

Paolo Misericordia, segretario regionale della federazione medici di famiglia

Paolo Misericordia, segretario regionale della federazione medici di famiglia

Il malessere arriva improvviso e abbastanza forte, con febbre alta, parecchia tosse, difficoltà respiratore, a volte sintomi gastrointestinali. È l’influenza per la stagione 2025, siamo alla vigilia del picco, si parla di circa 15 casi ogni mille assistiti ma per la quotidianità dei medici di medicina generale l’impressione è che siano molti di più, come spiega Paolo Misericordia, segretario regionale della Federazione medici di famiglia: "Siamo vicini al picco, siamo nella parte alta della curva, abbiamo continue richieste. I sintomi sono quelli noti, problemi con manifestazioni gastroenteriche, febbre alta. Sono colpiti molto i giovani adulti, oltre ai bambini sotto i cinque anni, meno si presentano gli anziani che probabilmente si sono vaccinati di più".

Quali sono le complicanze di questo tipo di influenza? "Il rischio è sempre la broncopolmonite, su questo noi medici di medicina generale possiamo fare molto per arrivare in tempo, abbiamo la possibilità di accesso in radiologia per via diretta, circostanziamo in tempi rapidi la diagnosi e dunque possiamo gestire le persone direttamente a domicilio".

Il consiglio dunque è restare a casa. "Assolutamente sì, bisogna stare a casa, almeno una settimana di riposo. La tosse dura poi abbastanza a lungo, anche per qualche settimana, il messaggio è che bisogna avere pazienza. Quello che mi sento di dire è che non serve il pronto soccorso, anzi, non bisogna andare assolutamente, finché si tratta di due o tre giorni di febbre, tosse, raffreddore e mal di gola basta paracetamolo e antinfiammatorio, anche senza ricorrere al medico. Se poi la febbre è molto alta e dura troppo allora vale la pena che ci sia il passaggio dal medico. Ripeto, noi abbiamo la possibilità di rinviare direttamente alla radiografia e fare subito la diagnosi".

Quali precauzioni si possono adottare per provare a ridurre il contagio? "Chi sta male e magari da va dal medico è bene che indossi la mascherina, abbiamo imparato col Covid che può davvero fare la differenza un dispositivo di protezione come quello. In ogni caso veniamo da una discreta campagna vaccinale, una risposta c’è soprattutto tra gli anziani che sanno di essere in condizione di fragilità e di aver bisogno di proteggersi. Se qualche fragile volesse ancora vaccinarsi si può ancora fare, la campagna formalmente si chiude il 31 gennaio".

Sono giorni di telefonate, di richieste continue, di persone che chiamano e hanno bisogno di essere rassicurate, i medici di medicina generale sono in affanno? "Nel fermano abbiamo 103 medici, ce ne vorrebbero altri 20-25, la media per ognuno è di 1450 assistiti, una media altissima quella del fermano. Speriamo che parta il nuovo accordo integrativo regionale che cambierà le carte in tavola e che porti incentivi per i colleghi che vogliano entrare in questo percorso e abbracciare la medicina generale, ma servono incintivi e una politica che ci creda davvero sulla sanità nel territorio".