Bimbo morto sotto l’autobus a Sant’Elpidio, l’autista: "Non mi do pace. Adesso sono distrutto"

L’assistente dei bambini sul mezzo è una volontaria della Croce Azzurra È stata la prima a soccorrere il piccolo: "Lo potevo salvare, ne ho salvati tanti"

Il luogo dell'incidente ieri

Il luogo dell'incidente ieri

Porto Sant’Elpidio (Fermo), 7 marzo 2023 – “Lo potevo salvare. Ne ho salvati tanti, ma stavolta non ci sono riuscita". Sono le parole che come un mantra ripeteva ieri mattina l’assistente dei bambini sullo scuolabus che presta servizio, come volontaria, anche presso la Croce Azzurra. È stata lei la prima a prestare soccorso al piccolo Jaghunar, investito dallo scuolabus davanti a casa. Frasi ripetute con la disperazione di non aver potuto fare nulla per salvare quel bambino.

Sotto choc anche l’autista del mezzo, un 57enne autista di lungo corso. Ieri mattina aveva lo sguardo perso nel vuoto e il viso impietrito. Autista esperto, ha macinato chilometri e chilometri con anni di esperienza sulle spalle e che non si capacitava dell’accaduto. È successo tutto in una manciata di secondi.

“Quando sono ripartito – racconta –, andavo pianissimo ma ho sentito un sobbalzo insolito. Con l’assistente ci siamo chiesto cosa potesse essere perché in quel punto non ci sono dei dossi. Allora, ho pensato a qualcosa finito in mezzo alla strada. E invece, dallo specchietto, ho visto il bimbo a terra...".

A quel punto è stato tutto un precipitare degli eventi con il conducente che rivive più e più volte quei momenti e dice: "Non l’ho proprio visto. Non mi do pace. Sono distrutto". In pochissimi istanti sul luogo dell’incidente si sono radunate tantissime persone: vicini e conoscenti della famiglia del piccolo.

Tra loro anche il sindaco Alessio Pignotti. "Appena ho saputo fatto, mi si è gelato il sangue – ha detto il primo cittadino, appena arrivato in via Pisanelli –, non ci sono parole per descrivere una tragedia immane. Una creatura così piccola…". Il sindaco ha stretto la mamma del bambino in un forte abbraccio, in segno di vicinanza, di conforto e di solidarietà, "per quello che può servire o espresso la vicinanza dell’amministrazione. L’Assessorato ai servizi sociali è a disposizione", aggiunge sconfortato.

“Sono situazioni disarmanti, ma stiamo parlando di un autista molto bravo, che non ha mai avuto problemi e ha anni di guida alle spalle", le parole di Remigio Ceroni, presidente della Steat, anche lui arrivato in via Pisanelli. Lo scuolabus, così come l’autista, sono in carico alla Steat che effettua il servizio in convenzione per il Comune. "Siamo vicini alla famiglia del bambino e ci preoccupa anche lo sconforto del nostro autista. Saranno le autorità ad accertare quanto accaduto", aggiunge Ceroni.

La famiglia di Jaghunar è di nazionalità indiana: il padre e la madre vivono da parecchio tempo a Casette d’Ete dove si sono ben integrati tanto che hanno deciso di restarci ed hanno acquistato l’appartamento in cui vivono con i due figli, entrambi nati in Italia, ed entrambi molto vivaci e dinamici: una vita tranquilla che ieri è stata completamente sconvolta.