Capodarco in Albania. Struttura dedicata a Francesco Maria Cucchi

C’è un angolo di Capodarco in Albania, un luogo che parla di inclusione, dignità, di vicinanza alle fragilità. Da qualche...

Capodarco in Albania. Struttura dedicata a Francesco Maria Cucchi

Capodarco in Albania. Struttura dedicata a Francesco Maria Cucchi

C’è un angolo di Capodarco in Albania, un luogo che parla di inclusione, dignità, di vicinanza alle fragilità. Da qualche giorno a Tirana la nuova sede del "Centro socio educativo Primavera" porta il nome di Francesco Maria Cucchi, figura storica della comunità, scomparso il 12 Luglio del 2020. La Comunità internazionale di Capodarco è presente in Albania dal 1996 quando fu chiamata a gestire il primo centro per disabili che prese il nome di "Centro socio educativo Primavera". Con l’aiuto della Cooperazione internazionale e italiana è stato gestito da subito un centro per i bambini con gravi disabilità fisiche e mentali. Da allora la presenza non si è mai interrotta. All’inaugurazione c’era anche don Vinicio Albanesi che spiega: "Il programma di riabilitazione ha seguito linee scientifiche di applicazione internazionale. Nel tempo è stato specializzato il personale locale con stage in Italia e con la presenza in Albania di personale italiano. II lavoro di accoglienza ha visto coinvolte primo fra tutte le famiglie dei bimbi con disabilità: un lavoro molto delicato consistente nel trovare insieme la relazione migliore tra genitori e figli con particolari patologie, capace di continuare in famiglia quanto nel centro era programmato e avviato. Oggi, il Centro è una realtà attiva che fornisce alla popolazione locale servizi di assistenza medica, cure riabilitative e sostegno psicologico, oltre a continui momenti di aggregazione sociale".

Francesco Maria Cucchi, per la Comunità di Capodarco di Fermo ha seguito passo dopo passo, insieme ad altri professionisti, la crescita del primo Centro albanese attraverso momenti di formazione, consulenza e presenza, è stata una figura importante per le realtà collegate a Capodarco. Per Capodarco ha rivestito negli anni molti ruoli: da responsabile del Centro diurno dedicato all’accoglienza di persone con disabilità psico-fisica media e grave a coordinatore di servizi e referente per il "Tirocinio- Comunità di Capodarco". Sociologo, formatore e relatore, ha da sempre fatto conoscere il "Modello Capodarco" sia in Italia che all’estero. Un uomo estremamente buono, di una umanità profonda e contagiosa, con una innata capacità di parlare a tutti, con tutti e di far sentire ognuno a proprio agio. L’inaugurazione della Comunità "Francesco Maria Cucchi" è avvenuta in presenza di Carmen Napolitano, moglie di Francesco e responsabile Affari generali e segreteria generale della Comunità di Capodarco di Fermo) e della figlia Sara. "Non vado a lavoro, vado dai miei ragazzi", era solito dire alla moglie Carmen quando la mattina si metteva in auto per raggiungere il Centro diurno. E proprio queste parole (scritte in lingua italiana e albanese) sono state raccolte in una targa ricordo apposta nella struttura, per ricordare a quanti la varcheranno nel tempo, la bellezza di una persona che di quel lavoro ne ha fatto anche un obiettivo di vita.