Monte Urano, esplosione al distributore di benzina. Inchiesta per omicidio

La Procura ha aperto un fascicolo a carico di ignoti. Disposta l’autopsia sul corpo di Giovanni Battista Cascone

Esplosione al distributore di benzina, il luogo della tragedia (Foto Colibazzi)

Esplosione al distributore di benzina, il luogo della tragedia (Foto Colibazzi)

Fermo, 21 novembre 2019 - La Procura di Fermo ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti sulla tragica esplosione consumatasi nell’area di servizio Esso di Monte Urano, in cui ha perso la vita il 29enne di Falconara Giovanni Battista Cascone. L’obiettivo degli accertamenti in corso è quello di stabilire se all’origine della morte del 29enne ci possano essere colpe da parte di terzi o se si sia trattato di un’inevitabile fatalità.

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Le indagini, oltre ai carabinieri, sono in mano al personale dell’ufficio Asur per la sicurezza sul lavoro e ai vigili del fuoco. Gli stessi vigili del fuoco che, nella notte seguente alla tragedia e per tutta la giornata di ieri, hanno setacciato la zona per cercare di capire come siano andate davvero le cose. Secondo una prima ricostruzione, ci sarebbe stata una fuga di gas gpl che si sarebbe mossa sottotraccia e avrebbe trovato sfogo proprio nella cabina dell’impianto antincendio del distributore, dove l’operaio stava effettuando la manutenzione. E’ proprio dai lavori di manutenzione che sarebbe scaturita la scintilla che avrebbe poi provocato la fiammata e l’esplosione letale.

Ora i vigili del fuoco, che hanno presidiato l’area lungo la Mezzina posta sotto sequestro per verificare ulteriori fughe di gas, stanno lavorando per trovare la perdita e capire se sia stata provocata da una cattiva manutenzione o da imprevedibili agenti atmosferici. La Procura della Repubblica, intanto, ha disposto l’autopsia sulla salma del giovane. Si tratta più che altro di un atto dovuto, visto che le cause del decesso sono già piuttosto chiare. L’esame autoptico disposto dalla magistratura al massimo potrebbe aggiungere qualche particolare sulle dinamiche di quegli ultimi e drammatici attimi di vita dell’operaio.

La tragedia si era consumata intorno alle 17,30 di martedì quando da quella centralina, dove il 29enne stava armeggiando, si era sprigionata una fiammata seguita da un’esplosione, che lo aveva sbalzato a circa otto metri di distanza, prima di ricadere a terra senza vita. Per lui i soccorsi sono stati inutili. L’operaio, che era dipendente della ditta Mds srl di Falconara, era morto sul colpo, anche se fortunatamente la deflagrazione era rimasta circoscritta alla centralina che si trova a qualche decina di metri dalle colonnine del gpl. In caso contrario il bilancio sarebbe stato ben più tragico. A lanciare l’allarme era stata il titolare dell’Area di servizio e sul posto erano giunti i sanitari del 118, che non avevano potuto far altro che constatare il decesso del giovane.