"Espulsione decisa dalla base degli associati"

Maurizio Vecchiola di Finproject: "Non è stato un atto d’impeto di Mariani. Fermo pensi a trovare un candidato forte per la presidenza"

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di Mauro Nucci

Tiene banco, non poteva essere altrimenti, la querelle interna a Confindustria Centro Adriatico, scatenata da giorni dopo l’espulsione di due imprenditori fermani. Nel merito registriamo la posizione di Maurizio Vecchiola, President and Ceo di Finproject Industrial Group. Imprenditore di spicco che prima di entrare nel merito della vicenda cita il Titolo 1 della Costituzione, primo comma dell’art.18: "I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale". Alla luce di ciò afferma che "Sono legittime le posizioni di alcuni colleghi fermani, ma a una condizione: il rispetto dello Statuto da loro stessi condiviso e approvato nel 2017, organo sovrano dell’Associazione". Vecchiola insiste: "Quanto riportato in merito all’espulsione di due associati come atto d’impeto del presidente Mariani non è puntuale. Alla base vi sono motivazioni che hanno spinto la maggior parte della base associativa a esprimersi in quel senso". Sempre Vecchiola ricorda gli accordi che prevedono la rotazione delle cariche: quella del presidente è in scadenza tra pochi mesi e il prossimo presidente di Confindustria Centro Adriatico dovrà essere un imprenditore espresso dal Fermano. "Piuttosto di riesumare organizzazioni nate oltre 30 anni fa e che rappresenterebbero principalmente un unico settore con logiche datate ed esiguo numero di associati - dice ancora Vecchiola, facendo crediamo riferimento all’Uif - sarebbe auspicabile trovare un candidato forte di espressione fermana per succedere alla presidenza Mariani. Credo che il ruolo fondamentale di ogni buona azienda sia quello che svolge per la sua collettività: cioè il ruolostatus sociale che sia a tutela dell’occupazione e benessere del territorio. Questo ruolo si manifesta attraverso lo scambio di opinioni e idee tra le varie parti sociali le quali, attraverso un dialogo sereno, mettono a fattor comune le migliori pratiche al fine di plasmare un territorio che ambisca a essere un modello di riferimento. In conclusione ritengo che la rappresentanza imprenditoriale di tutto il territorio Piceno Fermano debba essere il pilastro fondante sul quale si regge un organismo come Confindustria Centro Adriatico. Una rappresentanza che miri tra i suoi compiti, anche quello a tutelare le aziende meno strutturate, quelle insomma che oggi rischiano di scomparire e lasciare cicatrici incancellabili sul territorio. La gratitudine della nostra gente oggi e quella delle future generazioni saranno la ricompensa più preziosa – termina Vecchiola - ma solo se sapremo ripartire ancor più forti e coesi di prima".