
Ruggeri, Paolucci e Simoni
In attesa di definire la situazione relativa al passaggio della maggioranza delle quote nelle mani del gruppo internazionale rappresentato dal manager umbro Francesco Pileri, in casa Fermana ha fatto il bilancio della stagione Federico Ruggeri ospite di Lunediretta su Tv Centro Marche. Molto probabile per lui una conferma nella nuova governance che si dovrebbe andare a definire nelle prossime tre settimane. "E’ stata un’annata storta ma qualcosa di buono c’è stato: la ristrutturazione del debito, depositata in tribunale e con essa la società sarà pulita. C’è l’andamento di una stagione finanziaria che al 30 giugno sarà chiusa in parità: per i tempi che corrono e per la situazione della Fermana ad agosto credo sia tanta roba. La parte sportiva non ha seguito lo stesso corso, vista la retrocessione. Abbiamo perso o pareggiato ben nove partite dopo il novantesimo. Mi dispiace per gli allenatori e per i ragazzi perché l’Eccellenza non fa bene e per una tifoseria che ci ha sempre seguito nonostante le contestazioni derivanti dalla posizione di classifica. Dispiace anche per Michele Paolucci che con tanta passione e cuore ha cercato di portare in porto una barca che è affondata prima. Ci abbiamo messo onestà e voglia di far bene, non siamo stati premiati". Sul futuro ancora difficile fare previsioni. "Ripartiamo da questa trattativa e si lavorando per il raggiungimento dell’accordo. Finché non c’è nero su bianco è giusto rimanere cauti. Non è importante se io rimarrò, sarà la nuova proprietà a deciderlo insieme alla famiglia Simoni che resterà in minoranza. Ho vissuto una stagione difficile ma il nostro credo è stato sempre quello della trasparenza e delle mani pulite. Qualcuno ci ha definito inadeguati e forse lo siamo, ma sicuramente chi c’era prima di noi sarà stato adeguato ma ha fatto danni che noi non abbiamo fatto. Questo è poco ma sicuro e lo posso certificare e anche un po’ di presunzione. Noi abbiamo cercato di contribuire per sistemare la situazione derivante dal passato. La retrocessione ha un pò denigrato il buon lavoro fatto".