ROBERTO CRUCIANI
Cronaca

Fermana in attesa dell'omologa per la ristrutturazione del debito: silenzio dalla società

La Fermana attende l'omologa per il debito con Agenzia delle Entrate, Inps e Inail. Cruciale per il futuro del club.

Scadevano ieri i sessanta giorni esatti da quando la Fermana ha depositato presso il Tribunale la richiesta di omologa per la ristrutturazione del debito con Agenzia delle Entrate, Inps, Inail cui si è aggiunto anche il credito sportivo. Come ampiamente spiegato da coloro che maneggiano stabilmente la materia, sono 60 i giorni di tempo utile per gli stessi enti per poter opporsi all’omologa. Stando all’udienza di fine maggio nessuna obiezione era stata presentata e dunque l’ottimismo, nel vedere accettata questa richiesta che andrebbe a ridisegnare il futuro prossimo e non solo della Fermana, era molto alto.

Al momento però nessuna comunicazione ufficiale dalla società canarina, da viale Trento o dai propri rappresentanti è arrivata in merito all’omologa. Anche l’avvocato Daniele Gambelli, che in prima persona per conto della Fermana ha portato avanti questa complicatissima operazione, ha preferito non proferire parola seppur sollecitato da noi sulla materia. Insomma al momento si attendono notizie ufficiali per questo primo fondamentale passo che è fondamentale per procedere poi a tutta la serie di cambiamenti cui l’attuale proprietà della famiglia Simoni e il gruppo di investitori rappresentati dal manager Francesco Pileri stanno lavorando ormai da mesi. Ma senza l’omologa non si può procedere, senza l’ok al percorso di risanamento verso una Fermana tecnicamente sostenibile è chiaro che tutti i discorsi già intavolati perderebbero di valore.

Attendiamo dunque che arrivi l’attesa fumata bianca o quanto meno una risposta alla nostra semplice domanda da una società che si è trincerata dietro un silenzio essenzialmente ermetico. Comprendiamo bene questo per quanto riguarda la trattativa con il gruppo rappresentato da Pileri, alla luce della firma di un patto di riservatezza in merito alla trattativa in corsa. Comprendiamo meno il non spiegare o meglio il non rispondere in merito ai tempi per quanto riguarda l’omologa, sulla quale non risulta esserci alcun patto di riservatezza. Ma andando un attimo avanti e dando per fatto l’ok del tribunale, sul piatto della trattativa per l’ingresso di Pileri e dei suoi imprenditori in maggioranza (55% delle quote a loro, il 45% rimarrebbe nelle mani dei Simoni) c’è anche la questione doppia relativa alle pendenze minoritarie verso i privati (fuori dall’omologa) e i fornitori ma anche la questione emolumenti agli atleti di questa stagione con quattro mesi ancora da corrispondere.

Roberto Cruciani