ANGELICA MALVATANI
Cronaca

Fermo fa festa con il suo ‘Montani’: la scuola che ha costruito l’Italia

Venerdì si celebrano i 170 anni dell’istituto tecnico più vecchio del Paese. Tanti studenti vip

Ieri, oggi e domani: in alto a destra una foto degli studenti attuali dell’istituto tecnico industriale Montani di Fermo che in questi giorni celebra i 170 anni dalla nascita. Le altre sono due immagini storiche (una esterna, una interna) di un istituto che ha fatto la storia non solo delle Marche ma di tutta Italia

Ieri, oggi e domani: in alto a destra una foto degli studenti attuali dell’istituto tecnico industriale Montani di Fermo che in questi giorni celebra i 170 anni dalla nascita. Le altre sono due immagini storiche (una esterna, una interna) di un istituto che ha fatto la storia non solo delle Marche ma di tutta Italia

Fermo, 7 maggio 2024 – È il più antico istituto tecnico d’Italia, sono passati di qui nomi eccellenti dell’economia e della tecnologia italiana, da qui si partiva per andare a lavorare alla Olivetti, a Torino, e non solo. È stato fondato nel 1854 l’istituto tecnico industriale Montani di Fermo, una realtà che per la festa dei 170, conta circa 1700 studenti, tantissimi indirizzi, uno sguardo al futuro che però resta ancorato al presente.

Ora si ritrovano a Fermo gli ex allievi di tutta Italia, per una scuola che ha anche un convitto e qui hanno studiato da ogni parte d’Italia e si sono fermati a vivere in città, proprio ospiti del Convitto, migliaia di ragazzi, poi imprenditori di successo.

Mario Clementoni, lo scomparso fondatore dell’omonima azienda di giocattoli marchigiana, amava dire: "Qui ho studiato e ho lavorato, ho appreso le basi della tecnica, questa scuola ha qualcosa di magico". E sempre Clementoni ricordava che al Montani si è diplomato anche Claudio Cecchetti, un nome che forse ai più non dice niente ma che parla di un uomo che ha inventato il calcio Balilla. Al Montani hanno studiato anche Aristide Merloni, Sergio Schiavoni (Imesa Jesi), Giovanni e Giuseppe Benelli (Moto Pesaro), Alvaro Cesaroni (Sigma Fermo), Alpino Mencarelli (Italsidere Bagnoli), l’ex magistrato e politico Antonio Di Pietro e tanti altri. Di tutto e di più. Dal Montani è passato anche il brigatista rosso Mario Moretti, che era di queste parti.

La scuola è nata per volere dei conti Girolamo e Margherita Montani, poi fu Ippolito Langlois, che aveva conosciuto le realtà francesi, a dare un profilo di scuola d’arti e mestieri, uno sguardo quanto mai lungimirante. Da allora è stato un crescendo, un istituto che era anche un piccolo paese, oggi ancora importante e considerata. Ci sono stati gli anni del sisma, nel 2016, il tempo difficile di un tetto che è crollato dentro un’aula, nella parte storica proprio dell’istituto, sfiorando la tragedia, qualche minuto prima della campanella d’inizio.

Tutto superato, si riparte sempre perché forte è il senso di appartenenza ad una istituzione che costruisce futuro. L’appuntamento centrale dei festeggiamenti è in programma per il venerdì, al teatro dell’Aquila, che si farà contesto ideale per ospitare storie singole e collettive, riflessioni e momenti di musica, emozioni di cinema e di bellezza. Sarà la dirigente Stefania Scatasta ad aprire il pomeriggio, insieme con gli studenti che indosseranno la maglietta della scuola, a testimoniare un senso di appartenenza forte. Una t-shirt che sarà addosso a tutti gli studenti della scuola che il 6 giugno chiuderanno l’anno scolastico con una grande assemblea: "Abbiamo immaginato una cerimonia che racconterà la nostra scuola, nella sua storia, nel presente soprattutto ma anche nel futuro che cerchiamo di costruire. I nostri ragazzi con i docenti saranno gli assoluti protagonisti, aprendoci alla città tutta e al tessuto economico e sociale del fermano che è il nostro contesto di riferimento, per poi guardare all’Italia e al mondo intero. Speriamo di avere davvero l’abbraccio del territorio tutto, per un momento fondamentale del nostro percorso". Il glorioso passato della scuola sarà raccontato dallo storico Settimio Virgili e dal presidente dell’associazione ex allievi, Carlo Labbrozzi, con un ospite di assoluta rilevanza internazionale, l’amministratore delegato della Ferrari Benedetto Vigna.