"Funzionano i progetti di pubblica utilità"

Montegranaro utilizza tre cittadini che percepiscono il Reddito di Cittadinanza, a breve saranno molti di più

"Funzionano i progetti di pubblica utilità"

"Funzionano i progetti di pubblica utilità"

A Montegranaro funziona l’esperienza dei Progetti di Pubblica Utilità, riferiti a cittadini che percepiscono il tanto discusso Reddito di Cittadinanza e che vengono chiamati a svolgere lavori di piccolo cabotaggio e complementari, a supporto di quelli svolti dagli uffici e utili, appunto, alla comunità. Al momento ce ne sono tre in servizi, due uomini e una donna, una media di 50 anni, ma nei prossimi mesi potrebbero essere una decina. A loro si chiede di svolgono servizi minimi, che possono essere relativi a ogni settore della pubblica amministrazione, utilizzando questi cittadini per mansioni adeguate. Il sindaco Endrio Ubaldi ci tiene a evidenziare che "siamo stati il primo Comune all’interno dell’Ambito XIX, a dare il via ai Puc, a questa forma di sostegno, e devo dire che è un’esperienza che sta funzionando molto bene. Chi lavora per il nostro Comune sta dando il suo contributo e siamo soddisfatti". Tanto soddisfatti che, ad oggi, risultano già attivati tre progetti "e, anche su segnalazione e di concerto con l’assessorato ai servizi sociali, sono stati individuati in città altri tre soggetti percettori di Rdc che potrebbero essere presi in carico con i Puc".

L’altro giorno, la giunta comunale, ha predisposto e deliberato un altro progetto, che si chiama ‘Un aiuto in più’ (relativo al settore dell’urbanistica) che può rappresentare una occasione di lavoro per almeno quattro cittadini. Il contratto di lavoro con i Puc ha una durata che va da uno a sei mesi, mentre l’orario settimanale deve essere di un minimo di 8 ore a un massimo di 16, secondo quanto concordato inizialmente. La particolarità di questi Progetti (oltre al fatto che tengono occupati i cittadini che non lavorano e percepiscono il Rdc) è che, ad esempio tra Comune e cittadino, non si configura un rapporto di lavoro vero e proprio e per le amministrazioni comunali, usufruire di questi servizi aggiuntivi, non ha alcun costo (eccezion fatta per la copertura assicurativa). "Secondo me questi progetti andavano fatti perché anche se riguardano piccoli servizi - spiega l’assessore alle politiche sociali, Anna Lina Zincarini - sono comunque utili perché devono essere fatti. Faccio l’esempio del ragazzo che la mattina deve aprire e la sera chiudere i bagni pubblici con la serranda elettrica e pulire gli ascensori. L’Ambito ci mette a disposizione un’assistente sociale che li intervista e poi li indirizza secondo le competenze e le capacità".

Marisa Colibazzi