
"Fusione tra piccoli Comuni possibile"
La fusione tra i piccoli comuni è possibile, lo annuncia Antonello Barbieri, presidente del Coordinamento nazionale per le fusioni tra Comuni. Lo scorso 22 maggio nel teatrino comunale di Monte Vidon Corrado, in occasione del confronto fra sindaci del Distretto del cappello, promosso dal consorzio ‘Cappeldoc’, era emersa con forza una visione contrastante fra le normative vigenti in termini di ‘Fusioni fra comuni’, argomento che aveva diviso gli ospiti. Sull’argomento ha provato a dare una visione della questione Antonello Barbieri, che definisce questo strumento efficace per il governo dei territori, inoltre secondo alcuni enti che hanno sviluppato ricerche sull’argomento, fra cui l’ufficio studi del Ministero degli Interni, si evidenziano diversi fattori positivi.
"Le fusioni tra Comuni sono un efficace strumento di razionalizzazione del governo dei territori – spiega Antonello Barbieri – secondo una ricerca effettuata dall’associazione Fccn (Fusione Comuni coordinamento nazionale) che presiedo, curata da Liliane Barda, Federico Gusmeroli ed Enrico Mendace che hanno sottoposto alla quasi totalità dei sindaci di comuni nati da fusione una cinquantina di domande, al fine di capire la validità delle scelta effettuata, i risultati sono stati stupefacenti. Neppure uno tra i 90 interlocutori, ha evidenziato criticità significative o ha manifestato ripensamenti. Al contrario è stata registrata grande soddisfazione, sua fra chi ha unito comuni di piccole e piccolissime dimensione, in particolare Piemonte e Trentino Alto Adige, sia si fra quelli di dimensioni più grandi in Emilia Romagna e Calabria". Ovviamente le fusioni devono seguire il giusto iter. Come informare la popolazione, far seguire alla campagna di comunicazione una dichiarazione d’intenti popolare. "Le fusioni vanno prima di tutto conosciute – conclude Barbieri – approfondendo l’argomento in modo serio scoprendone vantaggi ed eventuali criticità. Tra i primi: significativi contributi economici statali e regionali, nuovi margini di manovra sulla gestione del personale e sugli investimenti. La possibilità di erogare nuovi e migliori servizi per i cittadini. Accrescere il peso politico nei rapporti con le Province e Regioni. In ultimo mi preme sottolineare, avendolo toccato con mano, in un Comune nato da fusione i cittadini e gli amministratori riescano in tempi relativamente brevi a guardare il futuro con più fiducia".
a.c.