
Emergenza personale per il giudice di pace di Fermo (Foto Zeppilli)
Fermo, 8 ottobre 2019 - Udienze rinviate per consentire agli uffici di cancelleria di funzionare e giudice di pace al collasso. Questo è quanto accaduto ieri mattina negli uffici del giudice di pace di Fermo nel malcontento generale non solo degli avvocati e dei loro assistiti, ma anche degli stessi operatori degli uffici giudiziari. Tutti nell’impossibilità generale di svolgere i propri compiti.
Il servizio pubblico di giustizia si è infatti interrotto per carenza di organico delle cancellerie. Ma cosa è accaduto in realtà? Perché questo improvviso collasso? A spiegarlo è l’avvocato Andrea Agostini. «Accade che – dice il legale –, effetto quota 100, dal primo di agosto tre unità sono andate in pensione, uno dalla cancelleria penale e due da quella civile. Tolte pure altre due unità applicate in tribunale, ecco che il giudice di pace di Fermo si regge di fatto su di un funzionario e due terzi livelli dove solo il primo ha titolo ad assistere un giudice in udienza, quando peraltro i giudici di pace a Fermo sono quattro».
In effetti i conti non tornano proprio. Ma non finisce qui. Per sopperire all’emergenza sono state applicate temporaneamente due unità, ma una è in aspettativa e l’altra è malata, di qui il collasso totale. Ecco allora il quesito con la risposta scontata che si pone l’avvocato Agostini: «È pensabile che un organico di tre persone possa reggere un ufficio circondariale come quello di Fermo che, dopo la soppressione con decreto legislativo 07/09/2012 numero 156 degli uffici del giudice di pace di Montegiorgio, Ripatransone e Sant’Elpidio a Mare, dà servizi legali, civili e penali, da Grottammare e Montefalcone Appennino fino a Montegranaro per un totale di ben 44 comuni?».
Come detto la risposta è scontata e l’avvocato Agostini coglie l’occasione per lanciare un appello e una frecciatina al ministro della giustizia. «Per il funzionamento della giustizia – conclude –, ancora prima di pensare all’ennesima riforma, occorre che il Governo investa subito in mezzi e uomini. Ministro della Giustizia, avvocato Alfonso Bonafede, se ci sei, batti un colpo».