REDAZIONE FERMO

"Il teatro ci fa stare bene, con noi stessi e gli altri"

Nella Giornata Mondiale 14 associazioni sul palco, Ferroni: "Quest’anno messaggi di pace"

Si può vivere di teatro, è un bel vivere ed è un privilegio vero. Ne è convinto Graziano Ferroni, da tutta la vita su un palcoscenico, da 17 anni dietro le quinte della festa del teatro che si celebra al teatro dell’Aquila di Fermo la Giornata Mondiale del Teatro. Un successo grande che ha convinto tutti, tra momenti di danza e di poesia, storie e emozioni. Ma davvero c’è bisogno di una giornata dedicata al teatro? "Negli ultimi tempi, ogni giorno scopriamo che esistono ricorrenze dedicate a situazioni e argomenti diversi. Ma per chi ama il teatro, esiste una sola giornata mondiale, quella che vale più di tutti, la Giornata Mondiale del Teatro che dal 1962 unisce le comunità attraverso la condivisione di un messaggio, per chiederci se davvero siamo liberi di fare cultura e teatro", spiega Ferroni. La Giornata Mondiale del Teatro, ogni 27 marzo, ricorda che la Libertà e la Pace sono qualcosa di prezioso, che dobbiamo alimentare e proteggere, proprio alla pace era dedicato il messaggio che accompagnava la celebrazione di quest’anno, scritto da Jon Fosse, rinomato scrittore e drammaturgo norvegese, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 2023: "Quest’anno, con due guerre in atto, il messaggio è stato molto difficile da scrivere per Jon Fosse, da leggere per Adele Leombruni e Simona Bertin, attrici del TiAeFfe, e da capire per il pubblico in sala, ma assolutamente centrato. Quest’anno, più delle scorse edizioni, abbiamo voluto stupire il pubblico con un grande appuntamento. Perché il teatro fa bene e come ogni attività umana può essere il mezzo o il fine stesso per stare bene con sé e con gli altri. Il teatro può essere un mezzo per conoscersi, per migliorarsi, addirittura per curarsi". Sono state 14 le associazioni del fermano che si sono esibite su quel palcoscenico che, alle 19, si è popolato di tanti artisti, tutti uniti per costruire un unico spettacolo. Insieme a loro, sono stati presenti due fermani che hanno tenuto alto il prestigio della città e del territorio, il primo Bruno Donzelli è un fermano che si è fatto conoscere, imponendosi in diversi contesti nazionali ed internazionale arrivando anche in Kenia, costruendo un villaggio/scuola. Il suo lungo viaggio è iniziato 93 anni fa, ha attraverso due secoli e diversi continenti, svelando la sua vita e le esperienze nel mondo dello sport e non solo. E poi, Angelo Ferracuti, impiegato delle poste italiane, si è inventato un "dopo lavoro", quello di scrittore, che lo ha portato a costruire incredibili ponti nel mondo.