L’Alveare Onlus e la solidarietà: soldi in aiuto a un bimbo ucraino

I cittadini di Monte Urano hanno dimostrato generosità e solidarietà, sostenendo le cure di un bambino affetto da una malattia rara. L'Alveare Onlus ha devoluto la somma raccolta in occasione di uno spettacolo a Mitocon Odv, aiutando così il piccolo Timofi.

L’Alveare Onlus e la solidarietà: soldi in aiuto a un bimbo ucraino

L’Alveare Onlus e la solidarietà: soldi in aiuto a un bimbo ucraino

La generosità e la solidarietà dei cittadini monturanesi sosterrà le cure di un bambino affetto da una malattia rara. Questo grazie all’iniziativa de L’Alveare Onlus che ha reso nota la destinazione della somma in occasione dello spettacolo del comico fermano Piero Massimo Macchini, svolto lo scorso aprile nella Bocciofila di via Spagna. Il ricavato della vendita dei biglietti, un totale di 1.005 euro, era stato interamente devoluto all’associazione Mitocon Odv, organizzazione di riferimento in Italia per lo studio e la cura delle malattie mitocondriali. L’associazione ha scelto di aiutare il piccolo Timofi, bimbo ucraino di soli sette mesi, affetto da una rara malattia mitocondriale. Arrivato in con la mamma nel tentativo di salvargli la vita a Bologna, è stato accolto al Sant’Orsola dai professionisti della Neuropsichiatria dell’età Pediatrica. Qui, verrà curato con una terapia sperimentale anche grazie al supporto dell’associazione Mitocon-Insieme per lo studio e la cura delle malattie mitocondriali. Una dimostrazione di generosità ma anche di vicinanza e di sostegno ad una situazione particolarmente difficile proprio da parte di un’associazione come l’Alveare che ha sempre mostrato grandissima sensibilità su queste tematiche. "La somma raccolta in occasione dello spettacolo di Macchini non è che una piccola goccia – sottolinea la presidente de L’Alveare, Silvia Petrini –, ma ci rende estremamente fieri e felici sapere che, nel nostro piccolo, contribuiremo ad aiutare qualcuno, e in particolare un bambino così piccolo affetto da una patologia tanto grave".

Roberto Cruciani