
L’operazione dei carabinieri. si era conclusa con l’arresto in flagranza di reato del. 68enne per la brutale aggressione alla moglie
Prima l’accesa discussione per motivi sentimentali, poi le parole pesanti e minacciose, infine la brutale aggressione che aveva fatto finire la moglie in ospedale. Era accaduto a Grottazzolina dove i carabinieri di Fermo, insieme a quelli del Nucleo Radiomobile, avevano condotto un’operazione che si era conclusa con l’arresto in flagranza di reato di un 68enne, residente a Porto San Giorgio. A conclusione delle indagini l’uomo è stato rinviato a giudizio e dovrà comparire davanti al giudice del tribunale di Fermo per rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. L’intervento aveva preso il via da una segnalazione d’emergenza ricevuta al numero 112, attraverso la quale si richiedeva aiuto per un episodio di violenza domestica in atto a Grottazzolina. Le immediate indagini e l’efficace azione investigativa svolta dai militari dell’Arma avevano permesso di appurare in poco tempo la gravità degli eventi e di procedere all’arresto dell’aggressore. Era emerso così che l’indagato, al termine di una discussione riconducibile a questioni sentimentali, aveva aggredito e picchiato violentemente la moglie, facendola finire al pronto soccorso e causandole lesioni giudicate guaribili in venti giorni dai sanitari dell’ospedale di Fermo. Al momento dell’intervento, il 68enne aveva mostrato un atteggiamento di forte resistenza, barricandosi in casa per sottrarsi all’identificazione e minacciando ritorsioni legali nei confronti dei carabinieri che si erano portati sul posto. Nonostante ciò i militari dell’Arma erano tuttavia riusciti ad accedere all’abitazione e a procedere con l’arresto. L’uomo, denunciato anche per resistenza a pubblico ufficiale, era stato posto ai domiciliari, come disposto dall’autorità giudiziaria dopo che era stata informata dai carabinieri della stazione di Fermo.
Fabio Castori