FABIO CASTORI
Cronaca

Ricatti, foto e filmini a luci rosse: l’amante e il complice alla sbarra

I due sono stati chiamati a rispondere di estorsione continuata in concorso per aver chiesto alla donna prima soldi e poi addirittura prestazioni sessuali, spunta un testimone a sorpresa

I due imputati  sono  difesi dall’avvocato Anna Indiveri

I due imputati sono difesi dall’avvocato Anna Indiveri

Fermo, 23 settembre 2023 Insieme al suo complice, che aveva avuto una breve relazione con la vittima, aveva scattato foto e girato filmini a luci rosse all’insaputa della malcapitata, quindi l’avevano ricattata con la minaccia di diffonderli, chiedendo in cambio denaro e prestazioni sessuali. Lei, distrutta ed esasperata dall’insostenibile situazione, alla fine si era rivolta ai carabinieri di Pedaso che, al termine di una complessa attività di indagine, avevano incastrato i due estorsori.

Per questo motivo alla sbarra sono finiti V.S. un 42enne di Altidona originario della Campania, e il suo complice M.M., un 40enne di Ascoli Piceno. I due, difesi dall’avvocato Anna Indiveri, sono stati chiamati a rispondere di estorsione continuata in concorso. Nel corso dell’ultima udienza è stato ascoltato uno degli imputati, V.S., che in aula ha negato di aver detto alla vittima dell’estorsione di essere in possesso di video o foto hard con lei protagonista.

Il 42enne ha poi raccontato di aver incontrato la vittima solo in compagnia di un amico, l’altro imputato, che aveva conosciuto in un’agenzia scommesse di Altidona. Sempre secondo quanto dichiarato da V.S., il suo amico aveva una relazione con la vittima, ma nessuno dei due le aveva mai chiesto denaro con la minaccia di diffondere i video e le foto in questione. Sempre nel corso dell’udienza, l’avvocato Indiveri ha depositato dichiarazioni di un testimone, mai comparso in aula, che scagionerebbero il 42enne.

Di tutt’altra opinioni gli inquirenti, che hanno ricostruito una versione dei fatti completamente diversa. Tutto inizia quando M.M., allaccia una relazione con una donna di 49 anni residente nella zona della Valdaso. Sembra una storia seria, ma l’obbiettivo, almeno da quanto ricostruito dalle indagini, è quello di riuscire a filmarla e fotografarla senza veli e in situazioni scabrose.

Passa un po’ di tempo e la vera natura del rapporto emerge in tutte le sue sfaccettature. Arrivano i primi tentativi di estorsione da parte di V.S., che dice di essere venuto in possesso di immagini compromettenti: "Se non paghi le facciamo avere a chi sai tu e le pubblichiamo". La vittima, ignara della complicità del suo amante, cerca aiuto proprio da lui, che le consiglia di pagare.

Le richieste di V.S., si fanno sempre più pressanti e non si accontenta più solo del denaro: vuole in cambio anche prestazioni sessuali. Il ricatto va avanti per un po’ di tempo, ma, alla fine, la donna disperata, decide di rivolgersi ai carabinieri di Pedaso. Gli investigatori entrano subito in azione e scoprono che è stato proprio l’amante di lei a fornire filmati e foto compromettenti a V.S. Viene eseguita quindi un’ordinanza di misura cautelare che dispone gli arresti domiciliari, nei confronti di V.S., mentre il complice viene denunciato in stato di libertà sempre per estorsione continuata in concorso. Il processo è stato aggiornato per le requisitorie finali e la sentenza.