REDAZIONE FERMO

Scuola Bacci, bufera sui container

Il malumore sta serpeggiando tra i genitori, il Pd ripropone un’interrogazione con gli stessi quesiti di 6 mesi fa

Scuola Bacci, bufera sui container

La notizia (anticipata dal Carlino e subito diffusa in città) circa l’eventuale delocalizzazione nei container degli studenti delle scuole medie del complesso scolastico ‘Bacci’ (che deve essere demolito e ricostruito con fondi Pnrr) nei container, per l’affitto dei quali l’amministrazione ha già acquisiti dei preventivi, ha suscitato perplessità e reazioni dei genitori, per niente entusiasti che questa ipotesi possa concretizzarsi. Un malumore che sta serpeggiando tra mamme e papà e di cui torna a farsi carico il Pd che aveva già trattato l’argomento e che ripropone una interrogazione con gli stessi quesiti di 6 mesi fa, "considerato che il progetto del Ministero dovrebbe essere di sicuro arrivato e che una interlocuzione sarà già stata avviata tra Comune e uffici preposti". Tramite il consigliere Fabiano Alessandrini, i dem chiedono se l’ipotesi dei container corrisponda al vero: "Siamo costretti a chiedere informazioni e stavolta, vorremmo risposte esaustive e chiare, altrimenti avremmo la conferma della sconfortante assenza di programmazione di questa amministrazione". "Il ricorso ai container è giustificato solo dall’emergenza, ma – ragionano i dem - sono già due anni che gli elpidiensi sanno della demolizione e ricostruzione della scuola. E’ ora di capire, senza ricorrere a spiegazioni fumose, cosa intende fare questa amministrazione e con quale cronoprogramma". Il Pd vuole conoscere lo stato dell’arte della progettazione della nuova scuola, le indicazioni progettuali fornite dal Comune, "se le notizie relative alla ricerca di siti alternativi siano vere e qual è l’orientamento del Comune".

Il Pd insiste sulla possibilità di evitare spese e disagi per gli studenti, invitando a valutare la possibilità di costruire il nuovo edificio scolastico nell’area adiacente all’attuale ‘Bacci’, prevedendo sì, la demolizione della sede esistente, ma solo una volta completata la nuova. "Tale scelta sarebbe l’occasione per collegare la scuola alla palestra, anch’essa da ristrutturare, attraverso un passaggio coperto". Infine, "il bando non finanzia spese per canoni di localizzazione e sistemazioni temporanee, ma tutte le soluzioni prospettate riguardano siti inutilizzati da anni, che necessiterebbero di rilevanti spese che potrebbero essere dirottate su una viabilità di cantiere e sull’esproprio dell’area sotto la scuola, per creare una zona verde con spazi sportivi e ricreativi".

Marisa Colibazzi