Simone
Mariani *
Tutto il mondo cerca nuovi scenari e modelli in grado di rappresentare il futuro. Questo riguarda sicuramente il lavoro e la produzione orientata dagli strumenti previsionali che la governance adotta. Secondo le previsioni costruite a primavera dall’Imperial College di Londra in Italia sarebbero decedute oltre 800 mila persone. Ma fortunatamente i modelli non sempre indovinano perché non predicono verità ma esiti. Purtroppo davanti ai diversi scenari i politici preferiscono inevitabilmente quelli peggiori: fare scelte super-precauzionali li protegge da inevitabili critiche postume. Ma è qui attecchisce una pandemia che sta svilendo la nostra società, già da prima del Covid: l’assenza di coraggio. La paura di ripercussioni, insieme ad un sempre più ossessivo bisogno di consensi, pone il ’decision maker’ nella condizione di adottare scelte condivisibili dal punto di vista emotivo ma non sempre commisurate all’effettiva esigenza, rischio o necessità. Impossibile sapere quali scelte del passato avrebbero potuto incidere diversamente sul nostro presente. Occorre valutare meglio le scelte più coraggiose, perché anche se il rischio è maggiore è proporzionale al bisogno di immaginare e costruire un diverso futuro. Chi è chiamato ad assumersi delle responsabilità, nel privato e nel pubblico, inizi ad assumerle pienamente, ricordando che tra queste vi è anche il dovere di riconoscere i propri limiti e di far un passo, se non indietro, almeno di lato, che permetta di far affluire nuova linfa e nuove idee nelle cabine di comando.
* presidente Confindustria