
La truffa è stata scoperta dal Guardia di Finanza di Fermo
Fermo, 30 maggio 2025 – Tre persone indagate, una misura cautelare patrimoniale e circa 300.000 euro di crediti fiscali sequestrati. È questo il bilancio di un’indagine della Guardia di Finanza di Fermo sulle truffe dei superbonus.
Su delega della Procura della Repubblica, i militari delle Fiamme Gialle hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo e impeditivo emesso dal gip di Fermo. Il provvedimento, eseguito dagli uomini del Nucleo di polizia economico finanziaria, ha disposto il sequestro preventivo di 167.000 euro di crediti fiscali inesistenti, oltre che il sequestro impeditivo dei crediti ancora nella disponibilità dei terzi cessionari per l’importo di 110.735 euro.
La misura giunge all’esito di una complessa attività investigativa che ha consentito di smascherare un’articolata frode nel settore dei superbonus edilizi 110% - sismabonus ed ecobonus - tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e predisposizione di false asseverazioni da parte di professionisti coinvolti. Le indagini hanno consentito di accertare che una società edile di Porto sant’Elpidio, aveva stipulato un contratto di appalto per l’esecuzione di interventi edilizi - agevolati dalla detrazione fiscale del superbonus 110% - su un condominio di Lido Tre Archi di Fermo, per un importo superiore ai 780 mila euro. Successivamente, attraverso fatture per operazioni inesistenti, aveva ottenuto contributi dallo Stato per lavori di efficientamento energetico, in parte mai realizzati, con conseguente cessione dei crediti fittizi, anche grazie alle false attestazioni di un professionista abilitato.
I tre indagati sono il titolare dell’impresa edile, un amministratore di condominio e un ingegnere. Quest’ultimo si premurava di presentare all’Enea, agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, le necessarie asseverazioni, con informazioni false o attestazioni non veritiere sulla congruità delle spese e sulla realizzazione degli interventi agevolati.
La frode fiscale così realizzata ha generato comunicazioni per l’opzione di cessione di crediti inesistenti pari ad oltre 167 mila euro, che hanno originato crediti fiscali, la maggior parte dei quali già ceduti a soggetti terzi o già oggetto di compensazione per il pagamento di tributi dovuti. In relazione alle evidenze raccolte, il gip di Fermo ha emesso il provvedimento di sequestro preventivo di somme giacenti sui conti correnti degli indagati e di due immobili.