PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Ultraleggero caduto, addio a Gianluigi Petranca

Tragedia nel Cremonese, l’imprenditore era originario di Porto San Giorgio

Gianluigi Petranca aveva 67 anni

Fermo, 30 gennaio 2017 – Morti sul colpo cadendo con un piccolo ultraleggero a poche decine di metri dall’aeroclub cremonese di Migliaro. È il tragico destino di Gianluigi Petranca, 67 anni, originario di Porto San Giorgio, fondatore della Vigorplant, azienda di Fombio (Lodi) nota in Italia e all’estero per la produzione di terricci, che era alla guida dell’ultraleggero e di Valeriano Zoppetti, 63 anni, rappresentante di Castiglione d’Adda. L’incidente è accaduto intorno alle 13 e il velivolo si è schiantato a pochi metri dalla Cascina Breda. «Abbiamo trovato l’aereo fuori asse – dicono i vigili del fuoco di Cremona – e questo dice che il velivolo non era pronto per l’atterraggio».

Infatti lo Skyleader è caduto sulla destra dell’aeroclub, perpendicolare rispetto alla pista di atterraggio. Sulle cause che hanno provocato la caduta nessuno si sbilancia, anche se le indagini privilegiano la pista del guasto tecnico. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri e i soccorsi del 118 che hanno dapprima chiesto l’intervento di un’eliambulanza per poi farla rientrare, visto che per i due passeggeri non vi era più nulla da fare.

Lo skyleader era partito intorno alle 11 dall’aeroclub di Gragnano (Pc) e l’atterraggio al Migliaro era previsto per le 13. «Conoscevo molto bene Petranca – dice il sindaco di Fombio, Franco Stefanoni – aveva la sua azienda in paese. È stato un imprenditore lungimirante perché, come ricordava lui stesso, era partito da una carriola di terra e aveva costruito un’azienda internazionale». Petranca amava la vita. Fuori dal lavoro aveva sempre coltivato i suoi hobby, come prendere una motonave e portare gli amici sul fiume Po. Negli ultimi anni si era appassionato al volo, aveva acquistato un elicottero e aveva preso il brevetto per pilotarlo. All’elicottero si era aggiunto il piccolo Skyleader con cui arrivava spesso al Migliaro. In azienda negli ultimi tempi aveva diradato le sue presenze, avendo lasciato spazio a due dei suoi quattro figli, Luca e Marco. I due cadaveri sono stati portati nell’obitorio dell’ospedale di Cremona a disposizione del magistrato.

Pier Giorgio Ruggeri