Niente credito d’imposta da ridare: carica d’ossigeno per le imprese del Fermano

C’è il decreto del ministro Urso: sollievo per gli imprenditori presenti al Micam. La restituzione della somma avrebbe messo a rischio le imprese della moda

Fermo, 17 settembre 2023 – Finalmente una buona notizia per gli imprenditori del distretto industriale del fermano. Le aziende che hanno usufruito del credito d’imposta per avvalorare l’operazione dovranno presentare una certificazione. Il ministro per le imprese e made in Italy, Adolfo Urso, ha firmato il relativo decreto.

La delegazione marchigiana con le istituzioni e il mondo della imprese in missione a Roma guidata dal presidente Francesco Acquaroli, il viceministro Maurizio Leo e il sottosegretario Lucia Albano
La delegazione marchigiana con le istituzioni e il mondo della imprese in missione a Roma guidata dal presidente Francesco Acquaroli, il viceministro Maurizio Leo e il sottosegretario Lucia Albano

Gli imprenditori presenti al Micam (da oggi a mercoledì) che hanno visto ridimensionare l’applicazione del credito d’imposta da parte dell’Agenzia delle Entrare possono tirare un sospiro di sollievo. Come è stato ottenuto questo successo? "Per affrontare la tematica relativa al credito d’importa – ha detto il presidente di Svem, Andrea Santori – abbiamo avuto un importante incontro al Ministero dell’economia e delle finanze tra una delegazione marchigiana guidata dal presidente Francesco Acquaroli, il viceministro Maurizio Leo e il sottosegretario Lucia Albano".

"Già nella scorsa legislatura mi ero occupata – afferma il sottosegretario, Lucia Albano – attraverso la presentazione di interrogazioni e atti parlamentari, dei problemi legati all’interpretazione della norma sul Credito d’imposta per ricerca e sviluppo. Il Governo, su impulso della filiera istituzionale marchigiana e grazie all’intervento del viceministro Leo, ha risolto con competenza e pragmaticità un tema annoso che stava diventando insostenibile per le imprese italiane".

"Non posso che esprimere soddisfazione per la soluzione trovata che va incontro alle necessità espresse dagli imprenditori – ribadisce il presidente della Regione, Francesco Acquaroli – il Governo anche in questa situazione ha dimostrato grande attenzione per una problematica che richiedeva un intervento incisivo e risolutivo".

Insieme al presidente Acquaroli la delegazione era composta dalla presidente di Assocalzaturifici, Giovanna Ceolini, dall’imprenditrice calzaturiera Annarita Pilotti che è stata la promotrice dell’incontro, dal presidente della Camera di commercio delle Marche, Gino Sabatini, da quello della Svem, Andrea Santori, e da Fabrizio Dominici, il commercialista esperto di ricerca e sviluppo, incaricato di seguire la tematica.

Il Mef ha prontamente risposto alla richiesta di attenzione e aiuto delle associazioni di categoria, in modo da affrontare la questione credito d’imposta da ricerca e sviluppo nel modo più efficace. "La questione è semplice – ha aggiunto Santori –: l’Agenzia delle Entrate ha chiesto la restituzione entro novembre del credito d’imposta sulle spese sostenute e documentate che invece ogni impresa credeva garantite. Il viceministro ha spiegato che l’unica soluzione, per evitare di restituire quanto si ritiene invece di aver correttamente ricevuto, è una certificazione".

"Aveva promesso velocità di azione, perché la strategia era chiara e ieri – ha aggiunto Andrea Santori – il ministro Adolfo Urso ha firmato il decreto che definisce i requisiti dei soggetti abilitati al rilascio della certificazione". "Il sistema economico si è mosso compatto e abbiamo subito trovato l’attenzione della politica, siamo soddisfatti della risposta arrivata", aggiunge il presidente Sabatini.

La presidente di Assocalzaturifici Giovanna Ceolini ha detto: "Stando a quanto ci è stato anticipato, ora studieremo il decreto e ne parleremo martedì al Micam con imprenditori e rappresentanti del Governo, la norma prevede la certificazione per le imprese che ancora non hanno ricevuto la contestazione della violazione da parte dell’agenzia delle entrate". La figura dei certificatori permetterà di definire in maniera chiara cosa sia davvero inseribile a livello di ricerca e sviluppo. Questa soluzione garantisce chi ha operato in maniera corretta, rispettando le regole, e oggi rischia di dover restituire tra i 20mila e i 500mila euro pur avendo investito, come previsto, nello sviluppo.